
All’auditorium Parco della Musica tre serate di grande musica contemporanea
Il 6, 7 e 8 novembre il pubblico dell’Auditorium Parco della Musica di Roma accoglierà nuovamente John Adams, tra i più influenti compositori statunitensi, che sarà sul podio dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia. Le tre date, realizzate in collaborazione con Romaeuropa Festival, proporranno in apertura Short Ride in a Fast Machine, cui seguiranno tre scene tratte dalla prima opera firmata dall’artista, Nixon in China, composta nel 1987, e si concluderanno con la suite sinfonica Billy the Kid di Aaron Copland.
Solisti internazionali e maestri italiani
A condividere il palcoscenico con il direttore californiano saranno il soprano Mary Bevan, i baritoni John Moore, Gurgen Baveyan e Patrizio La Placa, insieme ai mezzosoprani Sara Tiburzi, antonia Salzano ed Eva Maria Ruggieri. Alla guida del coro, il maestro Andrea Secchi.
L’opera che racconta l’incontro tra Nixon e Mao
La partitura di Nixon in China si ispira alla storica visita, nel 1972, del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon presso il leader della Repubblica Popolare cinese, Mao Tse-tung. L’arrivo dell’aeroplano presidenziale a Pechino, le Guardie Rosse che scortano il capo di Stato e la moglie Pat, l’accoglienza ufficiale, i brindisi e i discorsi: ogni momento di quell’evento – definito all’epoca capace di “cambiare il mondo” – prende vita in musica.il regista Peter Sellars propone ad Adams il soggetto e avvia con lui una collaborazione che diviene subito fertile.
Orchestra potenziata,colori timbrici e riferimenti trasversali
Adams immagina un organico ampio,con sezione di sassofoni,abbondanti percussioni e un sintetizzatore. Nella partitura convivono minimalismo, echi ottocenteschi che richiamano Wagner e Johann Strauss, rimandi jazz e suggestioni da big band degli anni Trenta.
Il ritorno alla guida dei complessi ceciliani dopo sette anni
Queste recite segnano il ritorno, dopo sette stagioni, di John Adams sul podio dell’Orchestra e Coro di Santa Cecilia. L’ultima occasione di ascoltarlo a Roma risale infatti a sette anni fa, e la nuova presenza del compositore-direttore è attesa con entusiasmo da appassionati e critici.
Un viaggio musicale tra Stati Uniti e Cina
La serata si apre con la corsa adrenalinica di Short Ride in a Fast Machine, pagina celebre per il suo minimalismo pulsante, e si chiude con le atmosfere del Far West evocate da Billy the Kid di Copland, quasi a disegnare un ponte ideale tra l’America dei pionieri e la Cina rivoluzionaria degli anni Settanta, filtrate entrambe dallo sguardo visionario di uno dei più grandi creatori musicali viventi.












