
Il commissario tecnico del Brasile, nel colloquio andato in onda su Rai due, si sofferma prima sull’attuale fotografia della serie A. Sottolinea che gestire contemporaneamente campionato e competizioni continentali diventa un compito complicato, eppure il Napoli resta ai piani alti della classifica. Rispetto alla scorsa stagione il torneo appare più bilanciato: Roma e Milan denotano una crescita evidente, mentre la Juventus al momento rincorre ma dispone delle risorse per colmare il divario. L’Inter possiede un organico strutturato, anche se il tecnico non si sbilancia nell’etichettarlo come il più forte.
Nuova sfida in verdeoro
Poi lo sguardo si sposta oltre l’Atlantico. Il sogno confessato da Carlo Ancelotti è riportare la Seleção sul tetto del mondo. Dal 2002 la coppa più ambita sfugge alla squadra pentacampionessa e quell’attesa lunga ventiquattro anni pesa come un macigno. «Speriamo non diventino ventotto»,afferma,lasciando trapelare entusiasmo e determinazione. Il desiderio di disputare una finale tra Brasile e Italia accende l’immaginazione del tecnico, che definisce uno scenario del genere «emozionalmente accettabile».
Tradizione e aspettativa
La selezione sudamericana vanta una storia scritta da fuoriclasse indimenticabili e proprio questa eredità alimenta l’aspettativa.Il tecnico italiano non nasconde l’obiettivo: vincere. vuole farlo con un gruppo che, nei suoi piani, dovrà fondere talento individuale e organizzazione di squadra per mettere in bacheca la sesta stella.












