
I riconoscimenti principali
Alla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma i titoli realizzati in Italia prevalgono in larga parte,ma la statuetta per il miglior film è appannaggio di La Mia Famiglia A Taipei della regista Shih-Ching Tsou,nata a Taipei e formatasi tra Regno Unito e Francia. L’opera, che raggiungerà le sale a natale distribuita da I Wonder Pictures, racconta il ritorno di un nucleo familiare in una città che diventa nello stesso tempo memoria e nuova partenza.
Gli sguardi del pubblico
Il riconoscimento votato dagli spettatori, il Premio del Pubblico Terna, si conferma territorio di conquista per il documentario italiano. Quest’anno viene scelto Roberto Rossellini – Più Di Una Vita, diretto da Ilaria De Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti. Nel 2023 lo stesso premio celebra l’exploit al botteghino di C’è Ancora Domani, esordio alla regia di Paola Cortellesi. L’attrice e cineasta, oggi presidente del concorso Progressive Cinema, dichiara sul tappeto rosso: “La selezione è talmente curata da rendere le decisioni assai complicate. Mi mancherà vedere tre proiezioni al giorno e discuterne subito dopo”.
Le voci dei protagonisti
Il premio per la miglior interpretazione femminile va a jasmine Trinca grazie a Gli Occhi Degli Altri di Andrea De Sica, lungometraggio ispirato al caso Casati Stampa. Salendo sul palco, l’attrice osserva: “Il cinema ci educa all’empatia, ci costringe a restare seduti e ad ascoltare.Penso alle voci di chi viene zittito, dalle bambine sotto le bombe in Medio Oriente alle donne che cercano libertà nel proprio corpo”.
Fra gli uomini, l’alloro è per l’intenso Anson Boon, protagonista di Good Boy, favola dal tono dark firmata dal polacco Jan Komasa. Il Premio Speciale della Giuria viene consegnato all’ensemble di 40 Secondi, pellicola di Vincenzo alfieri che ricostruisce le ventiquattro ore antecedenti all’uccisione di Willy Monteiro Duarte. Sul palco, il giovane interprete Justin De Vivo ammette: ”Nei miei primi passi da attore, questo riconoscimento emoziona. Dar volto a Willy significa non voltarsi dall’altra parte”.
la statuetta per la miglior regia è attribuita al veterano taiwanese Wang Tong con Wild Nights, Tamed Beasts, mentre la sceneggiatura ritenuta più meritevole è quella dell’iraniano Alireza Khatami per The Things You Kill. Durante il discorso di ringraziamento, l’autore evidenzia che “i festival cinematografici nascono come strumenti di potere coloniale” e continua: “Non scambiamo un razzismo velato per neutralità; non c’è neutralità quando si parla di genocidio, come accade a Gaza“.
Il palmarès nel dettaglio
Il Gran Premio della Giuria viene assegnato a Nino della francese Pauline Loquès. Tienimi Presente di Alberto Palmiero ottiene il riconoscimento come miglior opera prima nella sezione Freestyle; il regista dedica il film ”a chiunque stia ancora cercando il proprio posto nel mondo”. il miglior documentario è Cuba & Alaska di Yegor Troyanovsky, ritratto di due soccorritrici volontarie impegnate al fronte in Ucraina. Una menzione speciale va a Le Chant des Forêts del fotografo-regista Vincent Munier.Nella sezione California Schemin’ una segnalazione ulteriore premia gli interpreti Samuel Bottomley e Séamus McLean Ross.
Numeri di un’edizione da record
L’edizione del ventennale si chiude con 116 503 presenze complessive, pari a un incremento del sei per cento. I biglietti staccati raggiungono quota 82 000, gli accrediti professionali sono 4 337, mentre gli ingressi agli eventi gratuiti si attestano a 29 007. Gli articoli apparsi su carta stampata, web e testate straniere ammontano a 12 423. Gli organizzatori fissano già il prossimo appuntamento: la ventunesima Festa del Cinema di Roma si svolgerà dal 14 al 25 ottobre 2026.
Roma saluta la kermesse con le parole del sindaco Roberto Gualtieri, presente alla cerimonia di chiusura: “Questa festa ha irradiato arte, cultura, bellezza e visioni del mondo. Desideriamo una manifestazione popolare e diffusa, capace al contempo di confrontarsi con le contraddizioni del nostro tempo. Quest’anno ci siete riusciti pienamente”.











