Meghan Markle appare a sorpresa alla sfilata di Balenciaga durante la fashion week di Parigi
Duchessa e star di Hollywood fra glamour e polemiche
Un completo bianco candido che sembra splendere sotto i riflettori e, allo stesso tempo, una nuova ondata di clamore. Meghan Markle continua a catalizzare l’attenzione pubblica: nel Regno Unito molti le imputano ancora il passo indietro dalla Famiglia Reale, mentre tra i fan d’oltreoceano domina la curiosità verso ogni sua mossa. L’attrice, oggi consorte del principe Harry, si trova di nuovo al centro della scena.
L’ arrivo a sorpresa nella capitale francese
Nel cuore di Parigi, durante la celebre Fashion Week, la duchessa ha preso posto nel parterre della maison Balenciaga. Il suo ingresso, del tutto inatteso, ha fatto impennare i flash dei fotografi e scatenato i commenti degli addetti ai lavori. Un evento glam,reso ancor più popolare da film iconici come “Il diavolo veste Prada”,ha improvvisamente virato i riflettori su di lei,protagonista inaspettata di una delle passerelle più attese.
Il retroscena svelato dal direttore creativo
Le voci si rincorrevano già pochi minuti dopo la sfilata, finché Pierpaolo Piccioli, oggi alla guida creativa di Balenciaga, ha deciso di raccontare come sono andate le cose. Ha confidato di scambiarsi messaggi con Meghan da tempo; la duchessa,sapendo della presentazione parigina,gli avrebbe scritto esprimendo il desiderio di assistere. Quel testo informale è bastato: nessun invito ufficiale recapitato a palazzo, soltanto un accordo privato fra i due. Piccioli,entusiasta dell’idea,ha mantenuto il segreto per amplificare l’effetto sorpresa.
Tra etichetta reale e spirito americano
Il gesto di Meghan riflette un approccio diretto, tipicamente statunitense, dove spontaneità e pragmatismo spesso prevalgono sul rigido protocollo. In una cornice dove la tradizione impone la puntualità delle liste di invitati, la comparsa della duchessa ha scompigliato le certezze, portando un soffio di informalità e riaffermando la sua volontà di muoversi con autonomia, lontano dalle convenzioni che per anni hanno regolato la vita a Londra.
