
Un equipaggiamento adeguato cambia tutto
Quando il termometro scende e il paesaggio si tinge di colori caldi o di neve fresca, la tentazione di lasciare la bici in garage è forte. Con un buon abbigliamento tecnico, però, il freddo smette di essere un ostacolo: lo conferma il vecchio detto dei ciclisti secondo cui le cattive condizioni meteorologiche non esistono, esistono solo vestiti inadeguati. La pedalata assistita delle e-bike aggiunge poi quel pizzico di energia che permette di superare tratti fangosi, salite gelate e lunghi sterrati senza stress, trasformando ogni uscita in un’avventura divertente anche nelle settimane più rigide.
Valchiavenna, il fascino sospeso del tracciolino
Difficoltà: facile – Distanza: 30 km – Dislivello: 800 m
Il celebre Sentiero del Tracciolino nasce negli anni Trenta come ferrovia a scartamento ridotto al servizio delle dighe della Val Codera e della val dei Ratti. Oggi corre per una decina di chilometri interamente scavato nella roccia e regala vedute spettacolari sul Lago di Novate mezzola. Chi parte da Verceia raggiunge l’imbocco attraverso una strada che guadagna circa settecento metri di quota. Il percorso, quasi pianeggiante, attraversa gallerie, ponti metallici e punti panoramici protetti da parapetti, ma richiede comunque una lampada frontale per i passaggi bui. all’estremità occidentale appare la diga di Moledana; tornando indietro lo sguardo abbraccia la piana e il lago sottostante. Dopo alcuni bivii, una frana accorcia il tracciato originale, rendendo consigliabile l’inversione di rotta prima della sezione riservata agli escursionisti a piedi. Un’eventuale deviazione a piedi verso il borgo di Codera – senza accesso stradale – premia con un tuffo in un’atmosfera fuori dal tempo.
Brescia, lungo il fiume mella in val trompia
Difficoltà: facile – Distanza: 80 km – Dislivello: 1500 m
La Val Trompia si sviluppa a nord di Brescia e ospita la Greenway delle Valli Resilienti, un corridoio ciclabile che segue il corso del Mella fino a Bovegno. I quaranta chilometri dell’andata (si torna sullo stesso tracciato) alternano asfalto e facili sterrati, permettendo di attraversare borghi caratteristici come Zigole, di ammirare il ponte romano di Bovegno e di visitare il Forno Fusorio di Tavernole. L’arrivo si festeggia volentieri al Curtense Bistrot, nato nel recupero di una vecchia caserma e oggi vetrina delle eccellenze gastronomiche locali. Il dislivello complessivo di poco superiore ai settecento metri si affronta senza problemi anche con una city-bike assistita, mentre l’aria limpida dell’inverno fa risaltare i profili delle montagne circostanti.
Valtellina, albaredo e la via priula tra storia e larici
Difficoltà: media – Distanza: 50 km – Dislivello: 1800 m
L’antica Via Priula, tracciata nel 1590 per collegare la Serenissima con le Leghe grigie, parte da Morbegno e sale al Passo San Marco. Il fondo in pietre arrotondate accompagna le prime rampe, chiuse tra alti muraglioni; più in alto appaiono lastricati curati, muretti e piazzole di sosta. La sosta in Piazza San Marco a Albaredo offre l’occasione di ammirare la statua del leone e i murales che testimoniano l’antico legame con Venezia. Superato il paese, la strada – alternando sterrati e sentieri – attraversa boschi di larice fino al rifugio Ca’ San Marco, costruito nel 1593. Il passo regala vasti orizzonti sulle Alpi Orobie; per il rientro la statale verso Morbegno rappresenta l’opzione più pratica, soprattutto se la luce invernale inizia a calare.
Alto garda, il grande anello tremalzo-passo nota
Difficoltà: difficile – Distanza: 39 km – Dislivello: 2082 m
Il Monte Tremalzo domina il confine fra Lombardia e Trentino. Si parte da Vesio di Tremosine, a 618 metri sopra il Lago di Garda, e si imbocca la SP38 fino alla valle di San Michele. La salita,inizialmente dolce lungo il torrente,diventa impegnativa ma l’assistenza elettrica permette di godersi il paesaggio selvaggio. A quota 1320 metri la cascata del Prà di Lavino scende per ottanta metri; dopo aver toccato i 1500 metri si raggiunge il rifugio Garda Tremalzo. Poco oltre, la strada militare della Prima Guerra Mondiale attraversa gallerie scavate nella roccia e culmina a 1860 metri prima di scendere verso passo Nota con scenari vertiginosi sul lago. Le fortificazioni, le trincee e le postazioni d’artiglieria rendono l’itinerario un museo a cielo aperto. L’ultima discesa riporta a Vesio su tornanti veloci che, in inverno, richiedono attenzione per il fondo ghiaioso.
Como, la dorsale lariana da brunate a bellagio
Difficoltà: difficile – Distanza: 79 km – Dislivello: 2085 m
La funicolare di Como trasporta le bici fino a Brunate, risparmiando seicento metri di dislivello.Da lì si pedala verso il rifugio CAO, poi alla baita Bondella e quindi, con un continuo saliscendi, alla Bocchetta di Molina. Il successivo Sentiero dei Faggi scorre in leggera discesa tra fitti boschi prima di condurre al rifugio Riella, aperto nei fine settimana.Superate le bocchette di Nesso e Caglio, la lunga discesa raggiunge la Colma di Sormano; chi vuole può salire alla cima del Monte San Primo per un panorama completo sul Lario. L’arrivo a Bellagio invita a passeggiare nei giardini di Villa Melzi o di Villa Serbelloni. Il rientro a Como avviene in battello, verificando prima gli orari ridotti invernali, oppure sulla statale costiera per circa trenta chilometri di continui strappi: la scelta dipende dalla carica residua della batteria e dalla propria energia.











