
Perché la caviglia soffre dopo la corsa
Un leggero fastidio alle caviglie alla fine di un allenamento capita a quasi tutti i runner e, se l’episodio è occasionale, non rappresenta motivo di allarme.Quando invece il dolore ritorna con regolarità, oppure compare in coincidenza con sedute specifiche, come un lungo o ripetute ad alta velocità, significa che qualcosa non funziona nella meccanica di corsa, nelle calzature o nella muscolatura. Ogni chilometro comporta tra millecinquecento e duemila appoggi: basta moltiplicare questa cifra per i chilometri settimanali per intuire quanto il giunto che unisce il piede alla gamba sia sollecitato.
Una struttura complessa e delicata
La caviglia è un sistema articolare che comprende tibia, perone e astragalo. Il comparto osseo è sorretto da una fitta rete di muscoli, tendini e legamenti che ne regolano stabilità, elasticità e mobilità. Se una di queste componenti perde efficienza, l’articolazione finisce per infiammarsi.
Dolori più comuni e relative cause
Quando il runner avverte male in zona posteriore, la prima indiziata è la scarsa flessibilità: il disagio parte dal tendine d’Achille e sale verso il polpaccio. Se invece il fastidio si manifesta sul lato interno oppure su quello esterno, la responsabilità ricade spesso sulla sovrapronazione.Più raramente si rileva un dolore “interno” non legato direttamente all’attività sportiva. Al di fuori delle distorsioni, la maggior parte dei problemi ruota intorno a tendiniti e borsiti.
Tendinite: sovraccarico e riposo
La tendinite nasce da un eccesso di chilometri o da sessioni troppo ravvicinate, aggravate da scarso tono muscolare. Quando i muscoli non riescono più ad assorbire l’urto, l’intero carico finisce sui tendini, che si irritano. Il segnale d’esordio è un lieve pizzicore, destinato a trasformarsi in dolore acuto se si continua a correre senza sosta. La prima cura resta sempre il riposo, affiancato da terapie antinfiammatorie scelte con l’aiuto di un fisioterapista, oltre alla verifica delle scarpe e della forza muscolare.
Borsite: infiammazione delle borse sierose
Tra le ossa e i tendini si trovano piccole sacche piene di liquido sinoviale, fondamentali per lubrificare il movimento. Sollecitazioni eccessive provocano il rigonfiamento di queste borse, con una sensazione di calore e di rigidità che può interessare l’intera gamba. Anche in questo caso la ricetta comprende riposo e trattamento antinfiammatorio.
Sindrome del tunnel tarsale: compressione del nervo tibiale
Quando il nervo tibiale viene compresso nel suo passaggio all’interno dell’articolazione, nasce la sindrome del tunnel tarsale. La causa può essere congenita oppure derivare da traumi ripetuti, come distorsioni frequenti. Il test diagnostico di riferimento è l’elettromiografia.
Tre rimedi chiave per evitare il mal di caviglia
Il primo passo consiste nello scegliere scarpe adatte: un esperto di running, supportato da analisi dell’appoggio e indicazioni del fisioterapista, individua modello, drop e supporti correttivi più appropriati. Non meno importante è correggere la tecnica di corsa: postura equilibrata e appoggio corretto riducono le sollecitazioni derivanti da ogni passo; per farlo conviene affidarsi a un allenatore capace di osservare e intervenire sul gesto atletico. inserire sedute di lavoro funzionale e di riequilibrio muscolare permette di compensare le asimmetrie che la corsa,per sua natura ripetitiva,inevitabilmente accentua.











