
Un’alba brusca in Rue Wiertz
Alle prime luci del 9 dicembre 2022, Bruxelles si risvegliava con le sirene. Al civico dove vivono Eva Kaili e Francesco Giorgi, bussarono gli agenti con un mandato che avrebbe acceso i riflettori su uno dei casi più esplosivi degli ultimi anni. Valigie ricolme di banconote, sigilli sugli appartamenti e la corsa delle immagini intorno al globo trasformarono in poche ore un fascicolo giudiziario in un ciclone mediatico mondiale.
La vicenda diventa romanzo
Da quella scena prende forma Il peccato di Eva, volume di 240 pagine, pubblicato da Fuoriscena (17,50 euro). Gli autori, Lodovica Bulian e Giuseppe Guastella, due firme del panorama giornalistico italiano, ricostruiscono passo dopo passo l’indagine conosciuta come Qatargate. Il testo, presentato alla Fondazione Corriere della Sera a Milano e ora sugli scaffali in tutta Italia, presto verrà discusso anche a Bruxelles. Il risultato è un racconto dal respiro noir, dove la realtà supera qualsiasi sceneggiatura.
Panzeri,il regista nell’ombra
Al centro dell’intreccio campeggia Antonio Panzeri, ex eurodeputato lombardo e fondatore di Fight Impunity. le sue relazioni con Doha e Rabat lo rendono, secondo gli inquirenti, il cardine di una possibile rete di corruzione. Da tempo gli 007 belgi lo seguivano, forse dopo una soffiata proveniente da uno Stato rivale del Qatar. Dossier, intercettazioni, colloqui segreti con lobbisti internazionali si sovrappongono finché l’immagine delle valigie gonfie di contanti non diventa l’icona stessa dell’intera inchiesta.
Prove mancanti e confessioni in bilico
Oltre la potenza simbolica delle foto, rimane il vuoto di elementi concreti. Finora, sottolineano gli autori, non sono emersi riscontri oggettivi di corruzione. Tutto si regge sulle dichiarazioni dello stesso Panzeri, che nel sistema inquisitorio belga ha patteggiato un solo anno di pena, già trascorso tra la prigione di Saint-Gilles e i domiciliari. Se la sua versione dovesse cedere, l’intera costruzione giudiziaria rischierebbe di sgretolarsi.
Il giudice-sceriffo e l’ombra del conflitto
A guidare l’indagine in origine c’era il magistrato Michel Claise, celebre per i suoi metodi rigorosi e prossimo alla pensione. Fu lui a comporre il mosaico di una presunta maxi-corruzione internazionale. Un sospetto conflitto d’interessi legato al figlio, però, lo ha costretto a farsi da parte, lasciando la procedura in una fase di stallo che dura ancora oggi.
Le vite travolte dal ciclone mediatico
Nel vortice sono finite carriere politiche, reputazioni e perfino la quotidianità di una bambina di due anni, figlia di Kaili e Giorgi. Mentre l’opinione pubblica attende risposte, il Parlamento europeo deve fare i conti con una credibilità messa in discussione da un’inchiesta che, a distanza di mesi, si trova ancora alle soglie delle indagini preliminari.
Un libro, molte domande
Il volume firmato da bulian e Guastella non si limita a narrare i fatti: svela retroscena, rivela incongruenze, interroga i protagonisti e mette in discussione ciò che sembrava certo. Una spy story reale, popolata da personaggi che paiono usciti da un copione ma che, al contrario, calcano le scene della politica europea di tutti i giorni.












