
L’impatto di fatti di cronaca e dibattito pubblico
Negli ultimi dieci anni la discussione nazionale su diversità e inclusione si è fatta più serrata. Il dialogo si è acceso soprattutto quando eventi tragici, come i femminicidi di Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, o i conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza, hanno occupato le prime pagine. L’emergenza legata ai migranti ha contribuito ulteriormente ad alimentare l’attenzione, dimostrando quanto l’agenda informativa sia determinante nel porre questioni delicate al centro della scena pubblica.
La trasformazione della percezione secondo la ricerca
Il “Diversity Media Research Report 2025” rileva che il 62% degli italiani percepisce un aumento di visibilità per i temi sociali e inclusivi, mentre il 58% dichiara di sentirsi più consapevole rispetto a dieci anni fa. La crescita di consapevolezza è particolarmente marcata fra i giovani (66%), fra le donne (63%) e fra chi fruisce abitualmente di film, serie o notiziari (fino al 73%). La ricerca evidenzia una correlazione fra esposizione mediatica e sensibilità verso genere, identità di genere, etnia, disabilità, comunità LGBTQ+, età e aspetto fisico.
Cinema, serie e programmi tv come motori di consapevolezza
Il grande schermo e la serialità televisiva si confermano leve decisive. Il pubblico indica “C’è ancora domani” come pellicola più capace di stimolare riflessione, seguita da “Bohemian Rhapsody” per la rappresentazione LGBTQ+ e da “Perfetti sconosciuti” per l’analisi di pregiudizi e relazioni. Tra i più giovani, titoli come “Barbie” e “Sex Education” spiccano per forza dirompente, mentre nella fascia più matura emergono opere dal taglio realistico come “Io capitano”.
Sul fronte delle serie, “Doc – Nelle tue mani”, “L’amica geniale” e “Mare fuori” risultano tra le più citate per l’approccio intersezionale ai temi sociali. Negli uomini assume rilievo “Gomorra”; per i ragazzi, l’ironia di “Modern Family” rafforza la capacità di far riflettere. Nella programmazione televisiva spiccano due talk consolidati, “Che tempo che fa” e “Propaganda Live”, affiancati dall’impatto delle Paralimpiadi e di format d’intrattenimento come “Pechino Express”.
Il premio che celebra la rappresentazione inclusiva
I dieci anni dei Diversity Media Awards verranno festeggiati con una nuova edizione digitale,che vedrà alla guida Aurora Ramazzotti,Guglielmo Scilla e Pierluca Mariti. Il Comune di Roma concede il patrocinio all’iniziativa.
Come partecipare al voto online
Il pubblico può già esprimere la propria preferenza sui candidati. A contendersi la statuetta per il miglior film italiano ci sono “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, “Flaminia”, “il treno dei bambini”, “Non dirmi che hai paura”, “Gloria!” e “Familia”. Per la miglior serie tv straniera competono “Agatha”, “Il secondo miglior ospedale della galassia”, “The acolyte”, “Hazbin Hotel”, “Hacks” e “The Madness”, mentre tra le produzioni italiane figurano “Prisma 2”, “La vita che volevi”, “Nudes 2”, “La legge di Lidia Poët 2”, “skam 6” e “L’arte della gioia”. Le nomination proseguono con le serie young tra cui “Heartstopper 3” e “Iwájú”, i programmi televisivi come “Splendida cornice” e “PresaDiretta”, i format radiofonici, i podcast, i progetti digital e le categorie dedicate a creator e personaggi dell’anno, tra cui Francesca Albanese, Gino ed Elena Cecchettin e Jasmine Paolini.












