
Un ponte di culture tra Milano e Guizhou
sotto i riflettori della Milano Fashion Week ha sfilato la collezione firmata Hui, un progetto che trae linfa dalla tradizione orafa dei Miao del Sud-Ovest della Cina. Il patrimonio di questo popolo,celebre per i suoi preziosi ornamenti in argento,viene riletto attraverso un’estetica minimale,pensata per dialogare con un pubblico internazionale.
La sinfonia dei materiali
Lungo la passerella, piccoli campanelli, pendenti battuti a mano e filigrane argentate si uniscono a sete rigenerate, denim di origine vegetale, cotoni biologici e tulle vaporosi. Ogni passo delle modelle produce un lieve tintinnio, trasformando l’intero défilé in un vero e proprio paesaggio sonoro.
Dettagli di stile e valori spirituali
Gonne sovrapposte, ampie cinture e ricami in filo d’argento accentuano la silhouette, mentre richiamano l’eredità artigianale di quei villaggi montani dove il metallo prezioso diventa linguaggio identitario. La stilista insiste sul desiderio di «far risuonare nel mondo il silenzio e la forza dell’Oriente», convinta che la moda possa diventare un ponte capace di veicolare non soltanto estetica, ma anche valori e spiritualità.












