
La scoperta delle minacce
Simona Ventura ricorda il primo momento in cui, insieme al marito Giovanni Terzi, si accorge che dietro i messaggi carichi di insulti si nasconde una vera e propria escalation. Lei spiega di avere sempre ignorato i commenti ostili, convinta che i social le portino soprattutto affetto. Tutto cambia quando l’aggressore, dopo aver preso di mira Giovanni, dirige l’odio verso di lei e verso i loro figli. «A quel punto sento un brivido lungo la schiena», confessa la conduttrice mentre dialoga con Gianluigi Nuzzi negli studi di Dentro la notizia, in onda su Canale 5.
Il ruolo dei social
Ventura sottolinea quanto la rete, strumento potentissimo di comunicazione, diventi terreno fertile per chi, nascosto dietro una tastiera, minaccia e offende. «Questa è la parte orrenda dei social», afferma con amarezza. Al tempo stesso riconosce che rendere pubblica la vicenda spinge le autorità ad agire più in fretta: «Quando Giovanni decide di postare tutto, finalmente se ne parla e le istituzioni si muovono per rintracciare quella persona».
La fiducia nella giustizia
«So che sono molto avanti nell’individuazione», prosegue la presentatrice, certa che polizia postale e magistratura faranno la loro parte. chiede pene certe per chi commette questi reati, ricordando che la minaccia di morte sui social è un reato penale. «Servono conseguenze concrete, anche per proteggere chi non ha un palcoscenico come il nostro e non può difendersi».
Un appello alle vittime
«Ho chiesto a Giovanni di denunciare subito», ripete. La paura riguarda soprattutto i figli e la stabilità della famiglia: «Non penso a me, penso a loro». Da qui l’invito rivolto a chiunque subisca persecuzioni digitali: «Denunciate, dovete denunciare». In attesa di condurre dal 29 settembre la nuova edizione del Grande Fratello, Simona ventura ribadisce che solo la denuncia spezza il silenzio e costringe la società a occuparsi del problema.












