
Stagione e identità del topinambur
Con l’arrivo dell’autunno i banconi dei mercati si colorano di un tubero dall’aspetto irregolare e dalla polpa chiara: il topinambur, chiamato anche carciofo di Gerusalemme o patata canadese.in questi mesi la sua presenza diventa costante, offrendo un’alternativa saporita ai più comuni cavolfiori e broccoli.
Dalle praterie di Nord America ai campi d’Europa
Il viaggio del topinambur ha inizio in Nord America, dove per secoli le popolazioni native lo raccolgono come alimento principale. Dal XII secolo la pianta attraversa l’Atlantico e attecchisce rapidamente in Europa, adattandosi talmente bene ai climi temperati da risultare quasi invasiva. I fiori gialli, che ricordano il girasole, si innalzano sopra un intrico di radici da cui spuntano i tuberi bianco-verdastro.
Caratteristiche botaniche
La pianta, appartenente al genere Helianthus, sviluppa fusti alti e robusti. Alla base, le radici producono i caratteristici tuberi bitorzoluti. Il profumo ricorda il carciofo, mentre l’amido è scarso, qualità che lo rende diverso dalla patata pur somigliandole nella forma.
Benefici nutrizionali
Composto per circa l’80 % da acqua, il topinambur fornisce appena 30 kcal ogni 100 g, risultando perfetto per regimi ipocalorici. Abbonda di fibre, vitamine A, B, C e H e soprattutto di inulina, uno zucchero complesso che non viene completamente assorbito dall’organismo.
Calorie e composizione
L’apporto energetico limitato convive con una buona quota di minerali e di fibre solubili. L’inulina favorisce la crescita di lattobacilli e bifidobatteri, supportando la flora intestinale.
Inulina e salute metabolica
Grazie all’inulina, la glicemia tende a stabilizzarsi e il colesterolo si riduce. Per questo motivo il tubero risulta prezioso per chi gestisce diabete o sovrappeso.
In cucina
Il sapore delicato lo rende versatile tra i fornelli. Prima di tutto si elimina la buccia (operazione un po’ ostica), poi si procede con la cottura scelta.
Ricetta gratinata al forno
Si tagliano fettine sottili, si lessano per circa dieci minuti, quindi si adagiano in una pirofila unta. Mentre il forno raggiunge i 180 °C, si prepara una morbida besciamella da versare sui tuberi, spolverando con formaggio grattugiato. Dopo mezz’ora la superficie appare dorata e croccante.
Altri utilizzi gastronomici
Il carciofo di Gerusalemme si gusta anche bollito, stufato, in insalata oppure trasformato in croccanti chips. La sua versatilità consente abbinamenti con cereali integrali, legumi o salse leggere, arricchendo il pasto con un tocco autunnale e salutare.












