Settembre a Stromboli: la fuga di Giuseppe Giofrè tra spiagge nere e silenzi
Le prime luci di un settembre diverso
Il mese che annuncia l’autunno accende Stromboli di colori soffusi. Le folle rumorose si spostano altrove e sull’isola eoliana tornano il respiro lento, il profumo del mare e il suono dei passi sul selciato. Proprio in queste giornate sospese, il ballerino Giuseppe Giofrè sceglie di concedersi una pausa, lontano da palchi, coreografie e luci artificiali.
Il richiamo del vulcano
L’immagine del cratere fumante accompagna ogni istante. A quota quattrocento metri, la salita regala la vista della Sciara del Fuoco, lingua di lava che al tramonto si trasforma in un fiume cremisi. Le esplosioni notturne sembrano sospendere il tempo e l’artista, con lo sguardo fisso verso il cielo, ritrova la propria energia.
Le spiagge di sabbia scura e l’acqua turchese
Tra Ficogrande, Scari e Piscità la sabbia vulcanica, di un nero profondo, si scioglie tra le dita e il mare, limpido, invita a tuffarsi senza fretta. In settembre la temperatura dell’acqua resta piacevole, intorno ai 24 °C, e lo specchio blu si concede a poche bracciate solitarie.
Strombolicchio e Ginostra, cartoline senza tempo
Di fronte alla costa nord, lo scoglio di strombolicchio si erge come un castello di basalto. Si raggiunge solo in barca, cullati dalla risacca che profuma di alghe e sale. Verso sud-ovest, il minuscolo porto di Ginostra racconta una vita essenziale: mulattiere, asinelli, poche case bianche e la sensazione che il mondo abbia ridotto il volume.
L’isola dopo l’estate, un ritmo che rallenta
Con la stagione calda agli sgoccioli, ristoranti e taverne aprono senza frenesia, i tavoli restano liberi e la cucina isolana offre capperi, pesce fresco e malvasia a prezzi più dolci. I tramonti colorano Piazza San Vincenzo, mentre la chiesa di San Bartolomeo custodisce l’eco delle messe estive. Anche la casa che ospitò Ingrid Bergman e Roberto Rossellini appare ancora più silenziosa, quasi un segreto da scoprire passo dopo passo.
La parentesi di Giuseppe Giofrè
Tra una foto condivisa online e un momento di contemplazione lontano dallo smartphone, Giofrè si lascia avvolgere dalla calma. Lo si intravede a piedi nudi sulla sabbia nera, il volto illuminato dalle ultime luci dorate, lo sguardo rivolto verso l’orizzonte che unisce Sicilia e cielo. L’isola, libera dai riflettori estivi, accoglie il danzatore con la discrezione di un complice fedele, offrendo pause di silenzio in cui ritrovare la musica interiore.