La sorprendente rinascita dei distributori di limonata sovietica nella Russia di oggi
Un incontro inatteso tra passato e presente
Quando il content creator e tour operator Gildo Avella, conosciuto online come “In Russia con Gildo”, passeggia per una zona urbana della Russia contemporanea, la sua videocamera si ferma su una curiosa struttura di colore rosso vivo. Sul fronte campeggia la scritta in cirillico “газированная вода”, ossia “acqua frizzante”. Le immagini, pubblicate sui suoi canali, mostrano l’emozione di scoprire un oggetto d’epoca che ancora oggi, in pieno terzo millennio, dispensa bibite gassate.
Gildo Avella e il fascino dei sapori sovietici
nel filmato, Avella inserisce la carta di pagamento, seleziona l’aroma desiderato tra limone e pera e versa la bevanda frizzante al costo di 50 rubli, poco più di 0,50 euro al tasso di metà settembre. Dopo un sorso, commenta con semplicità che “è acqua frizzante con sciroppo, buona però”. La breve clip conquista subito il pubblico italiano, da sempre attratto dai contrasti fra la modernità russa e l’eredità dell’Unione Sovietica.
Il meccanismo della vecchia macchina rossa
la macchina attuale utilizza pratici bicchieri di carta, ma la struttura resta fedele ai modelli degli anni ’60, ’70 e ’80. Nei decenni sovietici, un unico calice di vetro passava di mano in mano: chi beveva poteva sciacquarlo grazie a un getto d’acqua incorporato.All’epoca, la condivisione di quel recipiente rappresentava la normalità, mentre oggi l’idea di riuso collettivo stupisce e suscita nostalgia.
Ricordi di vetro condiviso e socialità collettiva
I distributori di “gazirovannaya voda” popolavano stazioni ferroviarie, scuole, fabbriche e parchi di tutta l’URSS. L’utente poteva scegliere fra acqua frizzante semplice, spesso gratuita, oppure la versione aromatizzata con sciroppo, pagandola pochi kopeki. Limone, pera e tarhun – un mix di erbe dal profumo agrumato – erano i gusti più richiesti. Quel bicchiere effervescente non era soltanto refrigerio: diventava simbolo di socialità, momento di pausa condiviso fra studenti, operai e famiglie.
Dalle regole collettive al consumismo individuale
Durante il periodo sovietico, beni e servizi venivano distribuiti centralmente, i marchi erano pochi, la scelta ridotta. Gli oggetti si riparavano, non si sostituivano. Oggi, nei supermercati russi, scaffali colmi di prodotti monouso dominano la scena, mentre i centri commerciali hanno rimpiazzato i chioschi collettivi. Assaporare una limonata sovietica, quindi, equivale a un viaggio temporale che rievoca fiducia reciproca e gestione pubblica delle risorse.
Viaggiare in russia dopo il 2022
Per i turisti italiani, raggiungere Mosca e il resto della Federazione Russa richiede oggi itinerari complessi: voli diretti sospesi, carte di credito occidentali inutilizzabili, burocrazia rigida. Il flusso di visitatori provenienti dall’Europa si è quasi azzerato, e proprio per questo i contenuti autentici come quelli di Avella raccolgono grande interesse. Mostrano angoli di quotidianità che sfuggono alle statistiche e raccontano una terra dal fascino unico, in cui un semplice distributore automatico unisce epoche diverse.