
Il cuore storico di Napoli si trasforma in un palcoscenico diffuso
Dal 25 al 28 settembre, la nona edizione di Spinacorona avvolge il centro di Napoli con venti concerti gratuiti, ospitati in quindici scrigni d’arte raggiungibili a piedi. L’ideazione e la direzione restano affidate al maestro Michele Campanella, mentre coordinamento artistico e produzione vedono all’opera rispettivamente Giovanni Oliva e Artetica. L’iniziativa rientra nel progetto Napoli Città della Musica ed è sostenuta dall’amministrazione comunale.
Parole dal palazzo municipale
Il sindaco Gaetano Manfredi sottolinea che Spinacorona rappresenta un viaggio nell’anima della città, capace di svelare gemme musicali e tesori architettonici. Quest’anno la partenza dalla storica Chiesa di santa Croce e Purgatorio al Mercato si allinea con il percorso di riqualificazione che trova in Piazza Mercato un simbolo di trasformazione culturale. Il coordinatore alle politiche culturali, Sergio Locoratolo, evidenzia come il festival unisca alta qualità, inclusione e rigenerazione urbana, mentre Ferdinando Tozzi, delegato all’industria musicale, lo considera emblema della visione di Napoli Città della Musica.
Il prologo tra le navate del Mercato
Alle 18:00 del 25 settembre, la Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato accoglie il Quartetto di Cremona – Cristiano Gualco, Paolo Andreoli, Simone Gramaglia, Giovanni Scaglione – che festeggia il proprio venticinquesimo anniversario intrecciando le note di Ravel. Poche ore più tardi, alle 21:00, la Basilica di Maria Santissima del Carmine maggiore ospita l’inaugurazione ufficiale: insieme a Campanella, il complesso cameristico interpreta pagine di Schumann e il Quintetto di Brahms.
Un caleidoscopio di interpreti e partiture
Nelle giornate successive entrano in scena il violoncellista austriaco Florian Berner, l’oboista dominik Wollenweber dei Berliner Philharmoniker, il flautista Mario caroli, il clarinettista Angelo Montanaro, il sassofonista Simone Bellagamba e i pianisti Katharina Kegler, Monica Leone, Fabrizio Soprano e Stefania Cafaro. Il repertorio spazia da Mozart e Haydn fino a Jolivet e Dutilleux, passando per Saint-Saëns e Poulenc nonché per i meno frequentati Vincent D’Indy, André Caplet, Eugène Bozza, Joachim Andersen e Philip Gaubert. Tra le sedi emerge la riaperta Chiesa di Sant’Antonio delle Monache.
Il messaggio di Michele Campanella
“La musica parla di pace; nel nostro travagliato presente l’umanità invoca parole innocenti e concilianti. Con spinacorona rivestiamo la pace di bellezza”, afferma il direttore artistico alla vigilia dell’evento.












