
Spiaggia e libertà: la normativa ellenica
Sulle coste della Grecia almeno la metà della battigia rimane sempre libera,in virtù di una legge che tutela l’accesso al mare per residenti e visitatori. Chi arriva in una baia dell’Egeo o sul litorale dello Ionio trova spesso ampi tratti di rena dove stendere l’asciugamano senza prenotazioni né ticket. Questo assetto, pensato per garantire equità, si riflette anche sugli stabilimenti attrezzati: la postazione con ombrellone e lettini non viene affittata con tariffa fissa, bensì “inclusa” nell’eventuale consumo ordinato al chiosco o al ristorante.
Il racconto di due viaggiatori social
La particolarità del modello ellenico è finita al centro dei video pubblicati dalla coppia di content-creator conosciuta su Instagram con il nome @therealtravelmakers. Durante un soggiorno in una delle isole delle Cicladi, i due mostrano come basti un semplice espresso, servito a circa 3 €, per trascorrere l’intera giornata sotto l’ombra offerta dallo stabilimento. Il personale consegna il vassoio direttamente a riva, evitando al bagnante code e spostamenti.L’ospite può quindi scegliere se ordinare altro oppure limitarsi a quel primo piccolo acquisto, senza soglie di spesa minima.
Servizi sotto l’ombrellone e prezzi
chi desidera prolungare la permanenza trova menù con insalate greche intorno ai 7 €, pita gyros sui 5 € e cocktail freschi tra i 6 e gli 8 €. Temperature spesso ben oltre i 30 °C in alta stagione rendono particolarmente gradita la consegna di acqua ghiacciata e frutta già tagliata, tutto senza muoversi dalla sdraio. Il risultato è una sensazione di ospitalità diffusa, capace di invogliare il turista a restare fino al tramonto, rinfrescandosi di tanto in tanto con un tuffo nelle acque cristalline dell’Egeo.
Quando si confronta la penisola con l’Egeo
spostandosi lungo le riviere italiane la scena cambia: per un ombrellone con due lettini il listino parte facilmente da 30-40 € al giorno e lievita durante i fine settimana o in agosto. Il corrispettivo non sempre include la possibilità di consumare pasti in spiaggia, perché alcuni concessionari proibiscono cibo esterno e non garantiscono servizio al posto. Di fronte a cifre che gravano sul budget familiare, cresce la nostalgia per la formula ellenica, percepita come più democratica. Persino in destinazioni glamour come Mykonos o Santorini, dove talvolta compaiono richieste di spesa minima, rimane comunque diffusa la prassi greca del “paghi solo ciò che bevi o mangi”.
L’asimmetria fra la Penisola Italiana e l’arcipelago ellenico, resa evidente dal racconto dei due influencer, riapre il dibattito sul modo di vivere il mare nel Mediterraneo.












