
Un nuovo sguardo sull’opera di Puccini
La stagione Lirica e balletto 2024-2025 del Teatro La Fenice di Venezia accoglie Tosca di Giacomo Puccini in un allestimento completamente inedito. Alla guida di Orchestra e Coro del teatro si conferma Daniele Rustioni, mentre la produzione entra stabilmente nel repertorio del celebre palcoscenico lagunare come terzo titolo del cartellone.
L’ambientazione: una dittatura senza volto
Il regista Joan Anton Rechi rivela di collocare la vicenda negli anni Cinquanta, dentro «una dittatura senza nome e senza uniformi militari, capace di incutere terrore con la sola eleganza dei carnefici». Il libretto, pur ancorato a luoghi ben definiti, secondo Rechi conserva un valore universale che permette di trasportarlo in qualunque regime del Novecento. «È complicato spostare d’epoca Tosca» afferma il regista, «ma scegliere una dittatura degli anni Cinquanta offre la possibilità di cogliere l’opera da un’angolazione differente».
Scene, costumi e luci: una squadra di creativi
Le scenografie portano la firma di Gabriel Insignares, i costumi quella di Giuseppe Palella, mentre il disegno luci è affidato a Fabio Benetello. Insieme definiscono un universo visivo che dialoga con la lettura contemporanea proposta dalla regia.
Calendario delle recite
cinque le date fissate in calendario: 29 e 31 agosto,poi 2,4 e 7 settembre. Ogni replica è destinata a restituire la potenza drammatica del capolavoro pucciniano in un contesto scenico nuovo e sorprendente.
I protagonisti sul palco veneziano
Il soprano Chiara Isotton presta la voce a Tosca, il tenore Riccardo Massi incarna Mario Cavaradossi, mentre il baritono Roberto Frontali impersona l’implacabile barone Scarpia. Completano il cast: il basso Mattia Denti come Cesare Angelotti, il baritono Matteo Peirone nelle vesti del sagrestano, il tenore Cristiano Olivieri nei panni di Spoletta e il baritono Matteo Ferrara in quelli di Sciarrone.
Il Maestro del Coro è Alfonso Caiani. Il ruolo del carceriere viene interpretato a turno dagli artisti del coro Emanuele Pedrini e Carlo Agostini. In scena anche le voci bianche dei Piccoli Cantori Veneziani, dirette da Diana D’Alessio.











