
Segni lasciati nelle grotte indicano già una preferenza
Le pareti di antiche cavità europee e asiatiche mostrano impronte di mano quasi sempre appartenenti al lato sinistro. Gli artisti preistorici stringevano il pigmento con la destra, lasciando l’altra mano come stampo. Il dettaglio, conservato per decine di millenni, rivela che la scelta destra-sinistra non è una moda moderna.
Il cervello umano non è perfettamente simmetrico
L’architettura del cervello possiede due emisferi che, pur collaborando, svolgono compiti distinti. Nell’emisfero opposto alla mano dominante risiedono aree deputate al controllo fine dei movimenti. Per gran parte della popolazione, queste strutture specializzate gestiscono con maggiore efficienza la mano destra.
Strumenti, armi e sopravvivenza hanno favorito i destrorsi
Quando i nostri antenati iniziarono a scheggiare selce, fabbricare lance o cucinare sul fuoco, la capacità di maneggiare utensili con precisione si trasformò in un vantaggio vitale. Chi riusciva a colpire la selvaggina o a costruire ripari con rapidità trasmetteva più facilmente il proprio patrimonio genetico. Nel tempo, la preferenza per la mano destra si diffuse fino a raggiungere l’attuale predominio, che sfiora l’80 %.
Meno asimmetria per chi adopera la sinistra
Nei mancini i due emisferi dialogano in modo più bilanciato. La minore lateralizzazione, secondo diversi studi di neuroscienze, favorisce talvolta una gestione più flessibile del linguaggio, della memoria di lavoro e della percezione spaziale.
Sport e creatività valorizzano la mano “rara”
Sul campo da tennis, nella scherma o sul terreno di calcio, affrontare un avversario mancino sorprende chi si allena quasi sempre contro destrorsi. Molti fuoriclasse – da Rafael Nadal a Lionel Messi – trasformano questa caratteristica in un’arma tattica. Anche nei mestieri che richiedono pensiero laterale o invenzione artistica, la diversa organizzazione cerebrale può aprire strade originali.
La diversità che arricchisce la specie
Pur minoritari, i mancini contribuiscono a una gamma più ampia di abilità collettive. La coesistenza di mani dominanti differenti ha reso l’umanità più versatile, capace di adattarsi a contesti mutevoli dalla Preistoria all’epoca contemporanea.











