
Materiali riciclati e lampade sostenibili
Oggi il desiderio di vivere in modo più attento all’ambiente si manifesta anche negli oggetti destinate a illuminare le case: il paralume diventa così un simbolo di responsabilità, perché nasce dalla lavorazione di plastica rigenerata, cartone pressato, vetro recuperato o composti organici che uniscono gusci di ostrica e biopolimeri.Marchi come Hoopzï valorizzano soluzioni in cui la micro-polvere calcare ottenuta dalle conchiglie si miscela con leganti naturali, dando vita a corpi illuminanti leggeri e interamente riciclabili. Allo stesso tempo, le collezioni di Originalhome trasformano i rifiuti raccolti sulle coste di Giava, in Indonesia, in sottili filamenti intrecciati a mano: ogni paralume racconta una storia di riqualificazione sociale e di tutela degli oceani.
Il trend dell’upcycling nell’illuminazione contemporanea
L’upcycling – ovvero la capacità di mutare gli scarti in pezzi di design – conquista sia i grandi marchi sia i piccoli atelier: la lampada non è più soltanto una fonte di luce,ma diventa un manifesto etico. Nel mercato attuale si affermano sempre di più pezzi unici,frutto di produzioni a basso impatto e di processi artigianali che coinvolgono comunità locali. La personalizzazione spinge ogni creatore a sperimentare silhouette minimaliste, paralumi maxi intrecciati o forme geometriche essenziali. Le aziende che raccolgono la plastica lungo i litorali di sud-Est Asiatico o nei porti d’Europa reimpiegano direttamente il materiale in filiere circolari, generando occupazione e riducendo l’inquinamento.
Idee creative per rinnovare una lampada
Il fai da te offre infinite possibilità. Un telaio spoglio può rivivere grazie a gomitoli di lana recuperati, fili di juta, nastri o vecchi maglioni tagliati a strisce: basta avvolgere la struttura per ottenere un originale mosaico tessile. Se si desidera un effetto scultoreo, due armature metalliche di altezze diverse si uniscono con sottile filo di ferro e si sospendono al soffitto, dando vita a un grande lampadario leggero. I barattoli in vetro, dipinti o avvolti da pizzi, diventano diffusori delicati per abat-jour, mentre le linguette delle lattine in alluminio, collegate una all’altra, creano catarifrangenti lampade industrial; il corpo della lattina, tagliato con attenzione, si trasforma in un guscio perfetto per luci da esterno. Le bottiglie di plastica, sagomate in petali o poligoni, compongono paralumi colorati ideali per la stanza dei bambini; i tubi in PVC forati generano sottili cilindri contemporanei con giochi di luce suggestivi. Persino vecchi portariviste in metallo o ceste di vimini, rivestiti internamente, assumono la funzione di coprilampada etnici, ideali per angoli lettura dall’atmosfera calda.
Storia e metamorfosi del paralume
Nato nell’Ottocento per schermare la luce delle prime candele e delle lampade a olio,il paralume assolve inizialmente a un compito puramente tecnico. Con l’introduzione dell’elettricità,il suo design si evolve: il tessuto semplice lascia spazio a raso,vetro colorato lavorato a mano,ricami raffinati e,nel periodo Art Nouveau,a forme sinuose di ispirazione naturale. Il Novecento porta l’ondata del modernismo,che introduce metalli,plastiche e persino cemento,mentre la seconda metà del secolo sperimenta colori audaci e silhouettes inesplorate. Oggi il paralume si libera dalle convenzioni: diventa protagonista dell’ambiente domestico, interpreta le tendenze dell’interior contemporaneo e celebra la sostenibilità attraverso materiali rigenerati e lavorazioni artigianali.
Grazie a questa continua ricerca, ogni lampada contemporanea riflette non soltanto luce, ma anche la storia di chi ha saputo trasformare un rifiuto in un oggetto di fascino e significato.












