
Una proposta inaspettata sul palco di Santa Teresa di Riva
Nel 1964, durante la preparazione della prima edizione di Labarissimo, il signor Antonino Messina, oggi ottantaduenne, ricorda di avere supervisionato i controlli per la costruzione del palco nella località rivierasca di Santa Teresa di Riva, in provincia di Messina. Nel bel mezzo dei sopralluoghi si presentò un giovane alto, elegante, ventottenne: era Pippo Baudo, all’epoca agli esordi in Rai. Il futuro showman si offrì spontaneamente di presentare la kermesse, assicurando un successo garantito grazie alla sua conduzione.
Il cachet che superava il budget
Accanto a Messina c’era l’allora presidente della Pro Loco, l’avvocato Carmelo Rammi. Quando i due chiesero al conduttore quale fosse il compenso richiesto, Baudo indicò cinquanta mila lire a serata; in programma c’erano tre serate, per un totale di centocinquanta mila lire. La cifra risultò proibitiva per una manifestazione che assegnava soltanto un riconoscimento simbolico, e l’organizzazione dovette rinunciare. Il presentatore, con aplomb, augurò comunque buona fortuna all’iniziativa e riprese la propria strada. Alla fine la conduzione fu affidata a una giovane artista di Napoli, che accettò settantacinque mila lire complessive, la metà di quanto richiesto dal futuro mattatore del Festival di Sanremo.
L’incontro a distanza di anni
Qualche tempo dopo, Messina partecipò a un quiz televisivo guidato proprio da Baudo. Dietro le quinte gli raccontò l’episodio del rifiuto. Il celebre conduttore ammise di avere avanzato molte proposte simili agli inizi, ma di non ricordare quella specifica. Eppure, per gli organizzatori di Santa Teresa di Riva, quel breve incontro con il giovane Baudo rimane vivido ancora oggi, come la prova che perfino i migliori hanno incassato un “no” prima di spiccare il volo.











