
Un ex mercato rinasce come casa della creatività
Nel quartiere QT8, il grande edificio che un tempo ospitava il mercato comunale ideato da Pietro Bottoni per l’ottava edizione della Triennale si presenta oggi in una veste totalmente rinnovata. I lavori di recupero,avviati nel 2021 e coordinati da MM secondo il progetto degli architetti Walter Patscheider e Corrado Serafini di Architetti per Milano,sono giunti al termine: oltre 3 000 metri quadrati ridanno vita a uno spazio che, dal 30 settembre, accoglierà il Casva – Centro di Alti Studi sulle Arti Visive.
Dal Castello Sforzesco al nuovo polo culturale
Fino a oggi i fondi del Casva hanno riposato nei depositi del Castello Sforzesco e in un piccolo laboratorio alla fabbrica del Vapore. A breve, però, modellini, maquette, prototipi e rarità firmati da maestri del progetto come Vittorio Gregotti, Enzo Mari, Roberto Sanbonet e Nanda Vigo torneranno visibili al pubblico. Tra i pezzi più preziosi spicca l’ultimo esemplare, in cemento, della poltrona Joe a forma di guantone da baseball, realizzato dal trio Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi poco prima che lo stampo originale venisse distrutto.
Spazi condivisi tra archivi, mostre e socialità
Al piano terra, il progetto disegna un’ampia caffetteria, un bookshop, aule per le associazioni del quartiere e un’area multifunzione di oltre 500 metri quadrati destinata a mostre e convegni. Il piano seminterrato diventerà invece il cuore pulsante della ricerca: qui troveranno posto gli archivi professionali di 44 architetti,designer e grafici,compresi gli ultimi fondi di Carla de Benedetti e Nanda Vigo,testimonianze del contributo femminile alla cultura del design.
Il quartiere si anima in attesa del taglio del nastro
Prima dell’apertura ufficiale, il cortile dell’edificio ospita il festival multidisciplinare M’incanto, ideato dal teatro Pane e Mate. Tra fine agosto e inizio settembre, il programma prevede performance di danza aerea (30 agosto) e una spettacolare infiorata (4 settembre), trasformando il nuovo centro in un’anticipazione di quella socialità che, secondo l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, “rende la storia del progetto uno strumento per comprendere il presente e costruire il futuro”.












