
Dietro le quinte di un viaggio inaspettato
La telecamera di Karim Amzil, content creator dall’accento marcatamente italiano, si accende la mattina presto nel cuore di Romania. Il progetto è semplice: esplorare la cucina locale senza allontanarsi dalla propria cultura alimentare e condividere l’intera esperienza con una community in crescita costante. Il suo compagno di sempre, il miglior amico di infanzia, lo affianca in questa esplorazione fra bancarelle profumate e tavole imbandite.
Solidarietà a inizio giornata
Prima di affondare i denti in qualsiasi specialità, i due comprano una bottiglia d’acqua frizzante e una Coca-Cola.Di fronte a loro, seduta sul marciapiede in una via centrale di Bucarest, una donna tende la mano. I ragazzi decidono di offrirle entrambe le bevande. karim, guardando in camera, scherza ma fa sul serio: «Se la generosità restasse nascosta, nessuno saprebbe quanto è facile farla». Un attimo di empatia che imprime al racconto un tono caldo e umano.
L’incontro con il gogoși, soffice tentazione fritta
La colazione arriva sotto forma di un dolce tondo e senza buco, il gogoși. Morbido, gonfio, farcito con una marmellata scura che profuma di frutti di bosco, si scioglie tra zucchero e olio bollente.Karim lo descrive come «decisamente sostanzioso».Due pezzi costano in tutto 10 leu, cifra che convertita ammonta a poco più di 2 euro. meno di un caffè e cornetto in molte città italiane.
Senza maiale, con gusto
Il pranzo è la sfida più grande, perché la tradizione gastronomica romena abbonda di carne di maiale. Essendo musulmani, i due amici devono scrutare il menu con attenzione. Dopo qualche domanda al cameriere, l’ordine prende forma.
Gusturi românești, pane caldo e tre creme
In tavola arriva il Gusturi Românești, una selezione di focaccine calde. A fianco, tre salse creano un arcobaleno di colori. La purea di melanzane e cipolla convince a metà: «Delicata, ma niente fuochi d’artificio», borbotta Karim. Molto più apprezzata, invece, la vellutata di peperoni arrostiti, dal sapore affumicato.L’hummus, denso e speziato, strappa un’esclamazione di piacere: «Questo sì che è clamoroso!».
Ciorbă vegetariana, brodo acidulo che scalda l’anima
La portata principale è una tazza fumante di ciorbă vegetariana. Carota, sedano, patata, pomodoro e cipolla danzano in un brodo leggermente aspro grazie al borș, fermentato di crusca di grano tipico di queste terre. Viene servita calda, profumata di erbe fresche, ed è il comfort food perfetto in una giornata dal cielo grigio.
Conto e considerazioni a caldo
Alla cassa il display segna circa 18 euro per antipasto,zuppa e acqua. Karim alza le sopracciglia, soddisfatto: «In Italia spenderemmo quasi il doppio per la stessa quantità». Poche ore prima, i due avevano frugato tra gli scaffali di un supermercato locale, sorprendendosi per certi prezzi superiori a quelli di casa.Il pranzo, invece, mette tutti d’accordo sul rapporto qualità-costo.
Tra un video e l’altro, stupore per la cucina romena vegetariana
Il pubblico online di Karim Amzil assapora ogni fotogramma: dal gesto di altruismo all’assaggio del gogoși, fino alla scoperta che in Romania esiste un volto culinario adatto anche a chi evita la carne di maiale. I due amici spengono finalmente la fotocamera, lasciando alle papille e ai follower il ricordo di una giornata fatta di aromi, risate e piccoli imprevisti.












