
Perché la spiaggia può diventare un nemico della vista
Durante l’estate, milioni di persone raggiungono le coste di tutta Italia per tuffarsi nel Mar Adriatico, immergersi nelle acque del tirreno o rilassarsi lungo l’arenile di Sardegna e Sicilia. La spiaggia, però, non offre soltanto sole, relax e divertimento. Il connubio tra sabbia finissima, sale marino, vento leggero e raggi ultravioletti espone la superficie oculare a un mix di aggressioni continue. È sufficiente un colpo di vento, l’asciugamano scosso dal vicino di ombrellone o un tuffo in mare perché minuscole particelle si depositino sulla cornea, provocando bruciore, arrossamento o vere microlesioni.
I rischi più frequenti tra sabbia sale e raggi ultravioletti
La permanenza prolungata sotto il sole,senza lenti oscuranti adeguate,può scatenare fotocongiuntivite e favorire l’invecchiamento precoce dei tessuti oculari. Il contatto ripetuto con l’acqua salata sottrae idratazione alla superficie dell’occhio, mentre i granelli di sabbia, spinti dal vento, possono graffiare l’epitelio corneale. Anche la crema solare, se applicata troppo vicino alle palpebre, tende a colare con sudore e acqua, creando forte irritazione e visione appannata.
Buone abitudini per prevenire problemi oculari sotto il sole
Prima ancora di mettere piede sull’arenile, vale la pena inserire nel borsone due oggetti semplici ma decisive: un paio di occhiali da sole avvolgenti, certificati UV400, e un paio di occhialini da nuoto. Le lenti scure funzionano come barriera sia contro le radiazioni ultraviolette sia contro polvere e sabbia sospesa. Gli occhialini, invece, evitano il contatto diretto con l’acqua salata quando si nuota o si gioca tra le onde.per la protezione della pelle, è preferibile una protezione solare viso in stick o in gel: questa texture, più densa, rimane al suo posto e riduce il rischio di colare negli occhi.
Il piccolo kit di pronto soccorso da tenere nel borsone
Una bustina di tela può contenere tutto il necessario per affrontare imprevisti visivi: flaconcini monodose di soluzione fisiologica, garze sterili, lacrime artificiali senza conservanti, uno specchietto tascabile e una borraccia d’acqua minerale. Con questi semplici strumenti si riesce a sciacquare l’occhio in modo igienico, verificare l’eventuale presenza di corpi estranei e lenire l’irritazione sul momento.
Cosa fare se un granello di sabbia finisce nell’occhio
Quando un corpo estraneo arriva sulla superficie oculare, il primo impulso è strofinare. È la reazione peggiore. Strofinando si spingono i granelli più in profondità, amplificando i micrograffi. Meglio fermarsi,socchiudere le palpebre e lasciar lavorare le lacrime naturali. Se il disagio non si attenua, bisogna lavare l’occhio con acqua potabile. Si inclina la testa lateralmente e si fa scorrere il liquido dall’angolo interno verso quello esterno, impedendo alla sabbia di migrare nell’altro occhio. Le mani vanno lavate o sanificate prima di qualsiasi contatto.
Gesti da evitare subito
Evitare colliri contenenti farmaci o conservanti scelti a caso,perché alcuni principi attivi possono aggravare l’irritazione.Anche l’acqua di mare e l’acqua della piscina non vanno utilizzate per il risciacquo, poiché introducono ulteriori sostanze irritanti.
Le mosse giuste per liberare l’occhio
Sbattere le palpebre con delicatezza stimola la lacrimazione. Se dopo il risciacquo persiste bruciore, si può appoggiare sull’occhio chiuso una garza inumidita con acqua fresca. Il panno non deve essere ghiacciato né premere con forza sulla zona perioculare.
Un impacco fresco per gonfiore e arrossamento
Un asciugamano pulito,tenuto in frigorifero prima della partenza o bagnato con acqua fresca,può ridurre l’infiammazione.Si appoggia per pochi minuti sulla palpebra chiusa,senza pressioni. Il freddo lieve favorisce la vasocostrizione e attenua il fastidio.
Quando serve l’aiuto del medico
Se, nonostante il lavaggio e il riposo, si avvertono dolore persistente, fotofobia o visione offuscata, è necessario rivolgersi a un oculista. Una valutazione specialistica esclude abrasioni corneali più profonde o infezioni in evoluzione e permette di intervenire tempestivamente con le terapie adeguate.
Il consiglio dell’oculista per un’estate senza fastidi
Gli specialisti ricordano che un comportamento calmo, l’uso dei prodotti giusti e la prevenzione costante trasformano la giornata al mare in un’esperienza piacevole anche per gli occhi.Chi mantiene queste abitudini riduce drasticamente la probabilità che un semplice pizzicore si trasformi in un problema serio.











