Un morso che non vedi arrivare: la vipera, maestra del camuffamento in Italia
Dove si incontrano più spesso le Vipere
Potresti camminare tra l’erba alta di Piemonte, percorrere un sentiero assolato in Valle d’Aosta, attraversare un prato in Lombardia o esplorare i versanti boscosi del trentino-Alto Adige senza sospettare nulla. Proprio lì, fra i sassi e i cespugli, la vipera si mimetizza con abilità sorprendente. I dati più recenti mostrano una presenza importante anche in Veneto e Emilia-Romagna, aree in cui il rettile trova la combinazione ideale di calore e nascondigli ombreggiati. In pieno sole la pietra trattiene il calore, mentre fessure, radici e muretti a secco offrono rifugi freschi in cui ripararsi: un habitat perfetto per questo serpente che, se disturbato, reagisce con il morso.
Due specie presenti nella penisola
Nel nostro Paese convivono soprattutto due varianti. La più diffusa, Vipera aspis, colonizza quasi tutta la Penisola eccezion fatta per la Sardegna. Più elusivo ma ugualmente temibile è il marasso o Vipera berus, segnalato con maggiore frequenza nelle zone montane e prealpine del Settentrione. Entrambe condividono la stessa strategia: restano immobili, sfruttano le sfumature del terreno e, se avvertono pericolo, colpiscono in una frazione di secondo.
Come riconoscerla prima che sia tardi
La testa triangolare, nettamente distinta dal corpo, e la pupilla a fessura verticale sono indizi preziosi, sebbene spesso la colorazione vari dal grigio-marrone al rossastro, rendendo complesso l’avvistamento. Il caratteristico disegno a zig-zag lungo il dorso può aiutare l’occhio esperto, ma nei boschi ombreggiati o sui muretti di pietra la vipera scompare letteralmente alla vista. per questo motivo passeggiare con scarpe robuste e tenere lo sguardo basso rimane una regola d’oro.
Precauzioni per adulti, bambini e animali
Chi porta a spasso il cane sui sentieri di collina non scioglie mai il guinzaglio, perché un movimento curioso tra l’erba potrebbe attirare l’attenzione del rettile. I genitori, quando sostano per un pic-nic, controllano che i più piccoli non si avventurino fra pietre e sterpaglie. Camminare a piedi nudi, anche nei prati che appaiono innocui, espone al rischio di calpestare accidentalmente la vipera. Il serpente non insegue l’uomo e preferisce la fuga, tuttavia, se si sente minacciato, l’attacco è inevitabile.
Un incontro da evitare con intelligenza
Sapere che le vipere privilegiano zone baciate dal sole ma dotate di anfratti freschi orienta le scelte di chi frequenta la natura.Al mattino il rettile si scalda sui pendii esposti, a mezzogiorno cerca l’ombra di un cespuglio, al tramonto torna a caccia di piccoli roditori. Rispettare il suo spazio,battere delicatamente i piedi per far percepire la propria presenza e ispezionare con lo sguardo tronchi caduti e muretti sono abitudini che riducono quasi a zero la possibilità di un contatto ravvicinato.











