
Perché le bustine trasparenti rischiano di rovinare la frutta secca
In corsia capita spesso di afferrare il classico sacchetto da 0,99 € con nocciole o anacardi già pronti da sgranocchiare.Quella plastica limpida, però, lascia filtrare la luce e, se il seme è stato tostato in precedenza, inizia la foto-ossidazione.Il fenomeno porta al rapido irrancidimento dei grassi insaturi, modificando aroma, consistenza e valore nutrizionale.
Come riconoscere prodotti di buona qualità
Il nutrizionista Davide Aruanno invita a puntare su frutta secca ancora con il guscio, non tostata e priva di sale.Il rivestimento naturale fa da barriera contro luce e ossigeno. Quando invece il seme è già sgusciato, conviene orientarsi verso confezioni opache o sottovuoto: l’assenza di raggi luminosi e di aria rallenta i processi ossidativi. Controllare sempre la data di confezionamento aiuta a scegliere lotti recenti e quindi più freschi.
Il ruolo della tostatura industriale
Il calore utilizzato nelle linee produttive intensifica il sapore ma rompe molecole protettive. Dopo la tostatura, il contatto prolungato con luce e ossigeno accelera la degradazione.Chi ama il gusto deciso può comprare frutta secca al naturale e tostarla in casa: bastano pochi minuti in forno a temperatura moderata per ottenere croccantezza mantenendo freschezza e profumo.
Le regole per conservarla in casa
Una volta aperta la confezione, il modo in cui viene riposta fa la differenza. I semi vanno trasferiti in barattoli di vetro scuro o contenitori ermetici, da collocare in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore.Nelle giornate afose o se l’umidità è elevata, il frigorifero diventa l’alleato ideale: la bassa temperatura rallenta l’ossidazione, a patto che il prodotto resti al riparo dall’umidità. Un sacchetto iniziato andrebbe consumato nel giro di poche settimane, prima che sapore e qualità si affievoliscano.












