Un semplice errore tecnico manda in tilt migliaia di verbali
Impennata di ricorsi in vista: cosa succede alle contravvenzioni già notificate
Una parte consistente delle sanzioni per eccesso di velocità recapitate negli ultimi mesi rischia di dissolversi. L’ordinanza n. 10505/2024 della Corte di Cassazione ha stabilito che una rilevazione effettuata con uno strumento privo di omologazione è da considerarsi nulla. Di conseguenza, ogni automobilista che abbia ricevuto un verbale originato da un dispositivo non conforme potrà chiedere l’annullamento e la restituzione degli importi versati. Nei prossimi mesi, quindi, i Giudici di pace potrebbero trovarsi di fronte a un vero assalto di richieste di revisione.
La svolta legislativa: dall’approvazione all’omologazione obbligatoria
Con la Legge n. 105/2025 cambia completamente lo scenario: dal primo ottobre 2025 ogni apparecchiatura deputata al controllo della velocità dovrà ottenere l’omologazione formale del Ministero delle Infrastrutture. In passato bastava una semplice “approvazione”, procedura più snella e meno rigorosa. Oggi la distanza tra i due concetti non è più soltanto terminologica: la certificazione ministeriale attesterà la piena rispondenza a standard tecnici precisi, pena l’invalidità delle sanzioni.
Censimento obbligatorio degli autovelox: i Comuni sotto la lente
Le amministrazioni locali dovranno compilare un inventario accurato di tutte le postazioni presenti sulle proprie strade: marca, modello, coordinate, stato di manutenzione. Entro sessanta giorni dalla pubblicazione del decreto attuativo – attesa entro la fine di agosto – l’elenco dovrà raggiungere il Ministero delle Infrastrutture. Chi non rispetterà la scadenza perderà la facoltà di utilizzare quegli strumenti per elevare contravvenzioni, mentre le multe pregresse collegate a dispositivi non certificati diventeranno contestabili.
Trasparenza totale: online la lista dei dispositivi a norma
Per la prima volta sarà disponibile un registro pubblico costantemente aggiornato con tutti gli autovelox regolarmente omologati. Un cittadino potrà verificare in pochi secondi se il rilevamento che lo riguarda proviene da un apparecchio conforme. Se il numero di serie non compare nell’elenco, scatterà immediatamente la possibilità di ricorso con ottime probabilità di vittoria.
Impatto economico e tecnico sulle amministrazioni locali
Molti Comuni italiani dovranno correre ai ripari: numerose postazioni installate anni fa rischiano di non superare i nuovi test. Oltre all’eventuale rimborso delle sanzioni già incassate, graveranno i costi di sostituzione di dispositivi obsoleti con modelli di nuova generazione.
Cosa deve fare l’automobilista che riceve una multa entro la scadenza del 2025
Chi si vede recapitare un verbale per eccesso di velocità potrà:
verificare tramite il registro online se l’autovelox è stato omologato;
in caso contrario, presentare ricorso al Giudice di pace entro i termini di legge allegando la prova dell’assenza del dispositivo nell’elenco ministeriale;
richiedere la sospensione del pagamento in attesa del pronunciamento del giudice.
Countdown verso ottobre 2025
Il ticchettio è già iniziato. Mancano pochi mesi alla pubblicazione del decreto e poco più di un anno all’entrata in vigore dei nuovi requisiti. Nel frattempo, automobilisti e amministrazioni si muovono su un terreno incerto, tra possibili rimborsi e la necessità di aggiornare rapidamente gli apparati di controllo.
