
Passione per la numismatica in crescita
Fra gli eccentrici collezionisti sta prendendo piede un passatempo che un tempo sembrava di nicchia: la raccolta di monete e banconote. L’interesse si è intensificato al punto che molti appassionati pagano cifre a sei zeri pur di assicurarsi esemplari rari. Il fenomeno riguarda soprattutto gli Stati Uniti, dove la caccia a pezzi introvabili ha acceso le aste di New York, Dallas e altre città.
Il fascino delle mercury dime
Tra le protagoniste di questa vera corsa all’oro spiccano le monete da dieci centesimi note come Mercury Dime. Coniate fra il 1916 e il 1945, portano la firma dell’artista Adolph A. Weinman. Il soprannome “Mercury” nasce dal ritratto di Liberty con il copricapo alato, che ricorda l’iconografia del messaggero degli dei. nonostante l’emissione di milioni di pezzi, solo una minima parte presenta le caratteristiche che fanno lievitare il prezzo.
Il dettaglio full bands e il valore sul mercato
Il rovescio della moneta sfoggia un fascio di verghe avvolto da un ramo d’ulivo. Attorno alla colonna principale si sviluppano due bande orizzontali. Se queste fasce appaiono nitide, integre e perfettamente seperate al centro – la condizione definita Full Bands (FB) – l’esemplare può valere una fortuna. La variante più desiderata, la 1919-D, mostra proprio questo particolare in modo impeccabile, rendendola un’autentica rarità numismatica.
Record d’asta e valutazioni
Un esemplare della 1919-D con qualifica MS66 sulla scala del Professional Coin Grading Service (PCGS), composto per il 90 % da argento e per il 10 % da rame, viene descritto con bande “innegabilmente divise e completamente arrotondate da un’estremità all’altra”, oltre a una brillantezza sorprendente arricchita da delicate sfumature dorate. Alla fine di un’accesa sessione organizzata da Heritage Auctions, quella stessa moneta ha cambiato proprietario per circa 218 000 dollari, frantumando i precedenti primati di vendita per la categoria.











