
Il flusso di metallo prezioso che riaffiora nel sottosuolo di Zacatecas è governato da Newmont Corporation, gruppo con quartier generale in Colorado. L’ingresso di capitali esteri, se da un lato garantisce occupazione diretta a più di 2800 lavoratori, dall’altro canalizza la parte più consistente dei profitti lontano dal territorio messicano. La proprietà statunitense, infatti, conserva i dividendi generati da una miniera che fornisce quasi il 30 % della produzione nazionale, lasciando sul tavolo l’interrogativo centrale: quanta di questa abbondanza rimane davvero nelle casse dello Stato e nelle tasche delle comunità circostanti?
La vastità della miniera di Peñasquito
Nel cuore arido di Zacatecas, la miniera di Peñasquito si erge come la più estesa tra le vene aurifere nazionali. Aperta nel 2010, continua a rimanere il motore principale della filiera, con riserve destinate a mantenere viva l’attività per almeno altri vent’anni.Ogni anno il giacimento genera entrate superiori a 1,9 miliardi di dollari, cifra che non si limita all’oro ma comprende anche l’estrazione di argento e di altri minerali strategici. Grazie a queste risorse, l’area si è trasformata in un polo industriale che sostiene migliaia di famiglie e alimenta un indotto in continua espansione.
Impatto ambientale e vigilanza sociale
L’estrazione intensiva richiede l’impiego di sostanze chimiche aggressive e lo spostamento di enormi volumi di roccia, con conseguenze rilevanti su corsi d’acqua, paesaggio e biodiversità. Sebbene l’azienda affermi di rispettare rigorosi protocolli di sostenibilità, diverse realtà locali denunciano rischi a lungo termine per falde acquifere e terreni agricoli. Il dibattito pubblico si concentra sulla necessità di rendere più trasparente il monitoraggio ambientale e di rafforzare le garanzie offerte alle comunità che vivono a stretto contatto con l’attività mineraria.
Oro strategico e nuove opportunità industriali
Il metallo estratto non rappresenta soltanto un bene ornamentale. L’oro, oggi, assume un ruolo chiave in settori come l’elettronica di precisione, la strumentazione scientifica e la finanza globale, dove viene utilizzato come riserva di valore. Questa dimensione strategica spinge il messico a interrogarsi su come acquisire competenze tecnologiche interne, favorire processi di raffinazione locali e creare filiere che amplifichino il valore aggiunto prima che il prodotto varchi i confini nazionali.
Sovranità, normativa e futuro del settore
Il desiderio di diventare la “nuova Dubai” dell’america Latina passa attraverso un rafforzamento delle norme che regolano il comparto estrattivo. Nuove leggi potrebbero vincolare una quota maggiore degli utili allo sviluppo di infrastrutture, istruzione e sanità nei territori coinvolti, riducendo la dipendenza da investimenti esteri e promuovendo una più equa distribuzione della ricchezza. Il percorso è complesso, ma la posta in gioco, fatta di tonnellate d’oro e potere geopolitico, è destinata a ridisegnare gli equilibri economici del Paese.












