
Un concorso che unisce ingegno e immaginazione
Se mai l’umanità dovesse lasciare il pianeta per raggiungere altri sistemi stellari,saprebbe già come farlo,almeno sulla carta. Il Premio Hyperon, sostenuto da NASA, ESA e MIT, chiede a équipe multidisciplinari di ideare un veicolo interstellare in grado di sostenere un viaggio lungo due secoli e mezzo. La giuria, formata da professori universitari, antropologi e tecnici dell’agenzia spaziale statunitense, ha scelto la proposta battezzata Chrysalis.
La proposta italiana che ha conquistato la giuria
L’idea vincitrice appartiene a un gruppo di professionisti italiani: Giacomo Infelise, Veronica Magli, Guido Sbrogio, Nevenka Martinello e Federica Chiara Serpe. Insieme immaginano un cilindro di quasi 58 chilometri di lunghezza e 6 di larghezza, concepito per accogliere un migliaio di persone in un viaggio che potrebbe durare 250 anni.
Dimensioni e capacità del colosso spaziale
La struttura, pensata per resistere a micrometeoriti e detriti orbitali, trasporterebbe 2,4 miliardi di tonnellate metriche: una massa sufficiente a garantire habitat, risorse e strumenti necessari per un’intera società in movimento. Una volta completata, la nave sarebbe in grado di sostenere fino a quattro secoli di autonomia.
Il sogno di un motore a fusione diretta
E qui inizia la parte più visionaria. Chrysalis si affida a un propulsore a fusione diretta alimentato da elio-3 e deuterio, tecnologia che, di fatto, non è stata ancora progettata. Con questa spinta la nave potrebbe raggiungere proxima B in poco più di 400 anni, senza contare la fase di decelerazione. Il premio di 10.000 dollari, pari a circa 8.600 euro,è stato consegnato al team tricolore,ma la vera ricompensa spetterebbe a chi riuscirà,un giorno,a trasformare in realtà quel motore oggi soltanto ipotizzato.












