
Filosofia dell’essenziale: la provocazione di Cristelle Veillard
La filosofa cristelle Veillard afferma che l’abbondanza materiale non determina il vero lusso e che scegliere una casa di dimensioni contenute libera mente, corpo e spirito. Ispirandosi a Seneca, insiste sul fatto che un ambiente colmo di oggetti confonde l’animo, mentre l’ordine favorisce la coerenza tra ciò che proviamo e ciò che ci circonda. Vivere con meno, secondo lei, è un atto di autenticità che rompe le catene del consumismo.
Le ricerche sulle tiny houses e il benessere percepito
Studi condotti su micro-abitazioni,le cosiddette tiny houses,mostrano che la scelta consapevole di spazi ristretti amplifica il benessere soggettivo. Chi abita metri quadrati limitati per motivi di semplicità dichiara maggiore soddisfazione e minore stress poiché il controllo sull’ambiente domestico risulta più immediato.Le indagini pubblicate su riviste di psicologia ambientale rilevano che non è tanto la metratura a incidere, quanto la capacità di gestire lo spazio con lucidità.
Riordinare significa curare le emozioni
Un documentario dedicato al potere dell’ordine illustra come mettere a posto sia, innanzitutto, una pratica interiore. Quando ogni oggetto trova collocazione, anche le emozioni si organizzano. Un ambiente essenziale non appare sterile: diventa più umano, accogliente e favorevole alla pace mentale.
Tempo ritrovato, relazioni più autentiche
Una casa compatta richiede meno pulizie, riduce le spese e limita la manutenzione. Il tempo risparmiato si trasforma in ore da dedicare a famiglia, amici, hobby e riposo. In spazi ridotti,i legami familiari si stringono; l’indifferenza perde terreno. La cineasta tedesca Saralisa Volm, madre di quattro figli, racconta che riordinare insieme è una continua palestra di convivenza, non una serie di regole rigide. Il fotografo e maestro di meditazione Vilas Turske applica un metodo drastico: ogni oggetto possiede una funzione, altrimenti esce di casa. La leggerezza, per lui, nasce proprio dall’eliminazione del superfluo.
Quando la metratura diventa un ostacolo
Se lo spazio scende sotto i 13 m² per persona, come accade in contesti densamente popolati quali Hong Kong o in taluni quartieri di grandi città italiane, i benefici svaniscono. Crescono ansia, tensione e conflitti, soprattutto nelle famiglie numerose che faticano a trovare privacy. La differenza, dunque, risiede nella motivazione: chi sceglie liberamente la semplicità la vive come risorsa; chi la subisce la percepisce come limite.
L’equilibrio tra ordine e caos, da Seneca alla quotidianità
Già nella Grecia classica, le figure di Apollonio e Dioniso simboleggiano l’eterno duello tra ordine e caos, due forze complementari. Portate nella vita domestica,queste energie insegnano che l’ordine non è un traguardo definitivo,bensì un processo mutevole. Cristelle Veillard sintetizza: “Ogni oggetto che moltiplichiamo può diventare un ostacolo tra noi e noi stessi”. Vivere in una casa piccola, quindi, non rappresenta una rinuncia, ma un atto di libertà silenziosa contro l’eccesso che intrappola.












