Andare in pensione dopo tre missioni spaziali e 464 giorni in orbita
Un addio che arriva in orbita
Il comandante Butch Wilmore mette fine a venticinque anni di servizio in NASA dopo aver trascorso complessivamente 464 giorni nello spazio. L’annuncio giunge pochi mesi dopo l’ultima, travagliata, esperienza a bordo di Starliner, il veicolo di Boeing finito sotto i riflettori politici di Donald Trump e Joe Biden per i guasti che la scorsa estate lo avevano lasciato bloccato sulla Stazione spaziale internazionale insieme alla collega Sunita Williams.
Il lungo stop forzato sulla Stazione spaziale internazionale
La partenza con Starliner era avvenuta a inizio giugno 2024 e doveva concludersi in poco più di dieci giorni. I problemi tecnici emersi in volo avevano però imposto un’inaspettata estensione della permanenza in orbita. Il rientro sulla superficie terrestre si era infine concretizzato a marzo 2025 tramite la capsula Crew Dragon di SpaceX, chiudendo un’odissea che aveva riacceso il dibattito sulla sicurezza dei nuovi taxi spaziali commerciali.
Dai cieli del Tennessee alla cabina dello Shuttle
Nato nel 1962 in tennessee,Wilmore era entrato nel corpo astronauti nel 2000 mentre ricopriva il ruolo di capitano e pilota collaudatore nella Marina statunitense. il primo viaggio cosmico risale a novembre 2009: la missione STS-129 a bordo dello space Shuttle Atlantis dura undici giorni e inaugura il suo legame con la Iss. Nel settembre 2014, il ritorno nello spazio avviene su una navetta Soyuz, preludio a cinque mesi e mezzo di ricerca e manutenzione in microgravità.
Passeggiate cosmiche
Nel corso delle tre spedizioni Wilmore colleziona cinque attività extraveicolari, pari a 32 ore trascorse all’esterno del laboratorio orbitante. Queste sortite ne consolidano la reputazione di specialista nelle operazioni fuori modulo, campo in cui continuerà a offrire consulenza anche dopo il pensionamento.











