le icone digitali che dominano il 2024: fra pianti, risate e simboli dimenticati
Emoticon protagoniste del nuovo anno
Le emoji sono diventate il vocabolario visivo quotidiano di miliardi di persone. Dalle chat di WhatsApp ai video di TikTok, queste piccole immagini sostituiscono frasi intere, amplificano le emozioni e colorano i dialoghi. In un’analisi che abbraccia l’intero periodo gennaio-dicembre 2024, condotta incrociando i dati delle principali piattaforme di messaggistica e dei social più frequentati, emerge un quadro sorprendente: l’icona più cliccata in assoluto è la faccina che versa lacrime di dolore. Ha superato quota settecentosessantuno milioni di invii, diventando la regina indiscussa delle emozioni condivise. Subito dietro, seppur staccata di qualche milione, si colloca la faccina che ride fino alle lacrime, simbolo di ironia e divertimento. L’entusiasmo puro si manifesta con l’immagine della fiamma: l’emoji del fuoco si conferma terza forza, universalmente impiegata per esprimere approvazione o descrivere qualcosa di “epico”. Il cuore rosso resiste in quarta posizione,a dispetto dell’invasione di cuori dai colori più disparati. Chiude la cinquina di testa la faccina che rotola dalle risate,in diagonale,con gli occhi strizzati e la bocca spalancata.
L’emotività batte la logica
Osservando la classifica,salta all’occhio come le emozioni prevalgano nettamente su ogni altro tipo di comunicazione.Che si tratti di tristezza, di ilarità o di entusiasmo, gli utenti sembrano desiderosi di dichiarare apertamente il proprio stato d’animo. Il linguaggio digitale, dunque, privilegia la sfera emotiva rispetto a quella razionale, e lo fa con una chiarezza visiva che le parole faticano a eguagliare.
Le icone fantasma che nessuno usa
Se la classifica delle emoji più amate è relativamente prevedibile, quella delle meno utilizzate somiglia a un museo delle curiosità. L’immagine del controllo passaporti è risultata la più ignorata: meno dello 0,001 % degli utenti globali l’ha inserita almeno una volta nei propri messaggi. Non va meglio alla funivia, riscattata solo in parte da un’effimera ondata virale su X. Ancora più inosservata la fontanella sbarrata che indica acqua non potabile, praticamente assente nelle conversazioni comuni. Misteriosa la sorte dell’orologio fermo alle dieci e mezza, quasi mai scelto per segnalare un orario.Persino le bandiere di Kosovo e Liechtenstein restano confinate nell’angolo remoto della tastiera, penalizzate dalla scarsa frequenza con cui, nella messaggistica quotidiana, si fa riferimento a questi due stati.
Un interrogativo ancora aperto
L’esperto di social media Sambucha, in un video diventato virale, si chiede come mai molti simboli – pur avendo un senso compiuto – finiscano nel dimenticatoio digitale. Le dinamiche della moda online, la ricerca di immediatezza e il desiderio di esprimersi con icone universalmente riconosciute contribuiscono a definire una top-chart dominata dall’emotività e a condannare certe immagini all’oblio.











