
Un anfiteatro di roccia e prati d’alta quota
Le Cinque Torri compongono uno spettacolo di guglie in Dolomia primaria che si alzano tra pascoli verdissimi e massi modellati da antiche glaciazioni. In estate due comode seggiovie, Cinque Torri e Fedare-Nuvolau, depositano gli escursionisti a quota panoramica, accelerando l’ingresso in un paesaggio che unisce svago, storia e scenari da cartolina.
Dal sentiero alla parete: trekking, mountain bike e arrampicata
Il versante compreso fra Averau e giau è un vero parco giochi alpino. I percorsi segnalati si estendono per circa 120 chilometri, alternando tracciati fluidi per la mountain bike a mulattiere che flirtano con le verticalità amate dai climber. Le pareti delle Cinque Torri attirano chi cerca una palestra di roccia naturale,mentre i prati sommitali invitano alle pause lente con lo sguardo che spazia verso la val Badia.
Camminare nella memoria: trincee e fortificazioni della Grande guerra
Tra queste cime la storia risuona a ogni passo. Durante il primo conflitto mondiale l’artiglieria da montagna italiana puntava i pezzi verso le postazioni austriache del Lagazuoi e del Forte Tre Sassi. oggi un reticolo gratuito di sentieri didattici consente di immergersi nelle trincee restaurate, esplorando baraccamenti e postazioni d’osservazione.Gli itinerari, variabili da una a tre ore, scorrono tra boschetti di larice e terrazze erbose, tenendo compagnia a pannelli che raccontano la vita quotidiana dei soldati.
Viaggio attraverso le ere: itinerari geologici
Ogni curva del sentiero rivela il passato remoto del Pianeta. Le stratificazioni che affiorano lungo il percorso illustrano i cambiamenti climatici e morfologici succeduti nei millenni,trasformando le Dolomiti Ampezzane in un manuale a cielo aperto di geologia alpina. Blocchi erratici, antichi fondali marini solidificati e conchiglie fossili diventano tessere di un mosaico naturale che entusiasma escursionisti e studiosi.
Fino al cielo: la salita al Rifugio Nuvolau
Tra le escursioni più iconiche spicca quella che raggiunge i 2 575 metri del Rifugio Nuvolau. chi desidera ridurre il dislivello può approfittare delle seggiovie, ma la fatica del cammino viene ripagata in quota da un balcone panoramico che sembra sospeso fra le nubi. Edificato nel 1833 da un colonnello di Dresda che trovò guarigione in queste valli, il rifugio è fra i più antichi dell’arco dolomitico. I suoi 24 letti in legno scricchiolante e la sala da pranzo avvolta da profumo di stufa offrono un tuffo in un’atmosfera d’altri tempi.
Una sosta con vista: Rifugio Scoiattoli e la vasca tra le cime
Dal Nuvolau una doppia variante conduce al vicino Rifugio Scoiattoli, custodito in una conca erbosa di fronte alle torri. Qui l’attrazione non è solo il panorama, ma anche una vasca esterna per idromassaggio ricavata nel tronco di abete: un bagno caldo a oltre 2 000 metri con lo sguardo che si perde tra Tofane e Pelmo. Per dettagli aggiornati su orari e servizi, il portale ufficiale del comprensorio fornisce tutte le indicazioni necessarie.












