Il gigante invisibile che riempie le cucine di tutto il pianeta
Fondata nel lontano 1968, Midea è passata in pochi decenni da piccola realtà del Guangdong a colosso globale con oltre 190 000 dipendenti dislocati in più di 200 Paesi.Questa estensione geografica fa sì che i suoi apparecchi, in misura maggiore o minore, arrivino praticamente ovunque, anche quando il marchio in bella vista è un altro.
Quando un solo produttore veste centinaia di etichette
All’interno delle vastissime linee di montaggio di Midea nascono ogni anno circa 40 milioni di microonde. incrociando questo dato con le stime di mercato per il 2023, comprese fra 110 e 130 milioni di unità, la quota di produzione del gruppo oscillerebbe tra il 30 e il 35 %. in altre parole, poco più di un forno su tre usciti l’anno scorso porta con sé componenti fabbricati da questo stesso gigante.
Il volto nascosto dell’oem di primo livello
Il segreto commerciale di midea risiede nell’attività di oem, sigla che indica chi fabbrica prodotti destinati a essere marchiati da terzi. marchi noti come GE, Whirlpool, Toshiba, Insignia, Sharp e molti altri si affidano all’enorme capacità produttiva del gruppo cinese,limitandosi poi ad aggiungere finiture estetiche o piccoli dettagli che li rendono riconoscibili sugli scaffali.
Componenti gemelli e design che si somigliano
Basta aprire il pannello posteriore di modelli venduti con nomi differenti per scoprire condensatori, griglie di aerazione o circuiti praticamente uguali. la ragione è semplice: l’economia di scala di Midea permette di abbattere i costi producendo in serie pezzi identici, che poi vengono assemblati in configurazioni differenti a seconda delle richieste del committente.
Prezzi bassi, vantaggi e rischi per i consumatori
La capacità di produrre a volumi elevatissimi consente a Midea di offrire microonde a prezzi competitivi. i marchi acquirenti risparmiano sulla produzione e possono concentrare risorse su marketing, distribuzione e assistenza. questo scenario favorisce il consumatore alla ricerca di un modello economico, ma nasconde anche il pericolo di un potere contrattuale sbilanciato: quando un unico player domina il mercato, può imporre condizioni difficili da rifiutare.
La concorrenza regionale non resta a guardare
Nel Guangdong opera anche Galanz, altro produttore che realizza forni per etichette come RCA o Avanti. pur essendo più presente sul mercato nordamericano, l’azienda lavora per brand sparsi in tutto il mondo, a dimostrazione di come il modello oem non sia prerogativa esclusiva di Midea, benché quest’ultima mantenga ancora un primato incontrastato.
Fascia bassa, fascia media e le scelte dei brand europei
In Europa nomi conosciuti come Siemens, Bosch, Electrolux o Teka (passata sotto il controllo di Midea ad aprile) spesso si affidano al gruppo cinese per i loro articoli entry-level. quando invece si parla di prodotti di gamma media o alta, le stesse aziende preferiscono mantenere la produzione in casa, puntando su funzioni aggiuntive, design esclusivo o tecnologie proprietarie.
Difficile capire chi costruisce cosa
I contratti stipulati fra Midea e i vari marchi restano riservati, così al pubblico manca un elenco ufficiale dei modelli effettivamente costruiti nelle sue fabbriche. nella pratica, se ci si orienta verso un microonde dal prezzo contenuto, la probabilità che dietro al logo sullo sportello si nasconda lo stabilimento cinese è molto alta.












