
La scoperta nel cuore della Valle dei Re
Nell’autunno del 1922 l’archeologo Howard Carter, sostenuto dal ricco mecenate Lord Carnarvon, solleva i detriti che celavano un passaggio segreto della Valle dei Re, vicino a Luxor, in Egitto. Una lanterna rischiara la camera funeraria e Carter, rapito da ciò che emerge dall’oscurità, pronuncia la celebre frase: «Vedo cose meravigliose».
Un tesoro che sfida secoli di saccheggi
La sepoltura di Tutankhamon, rimasta praticamente intatta dal 1323 a.C.,offre agli studiosi più di cinquemila manufatti perfettamente disposti per accompagnare il giovane sovrano nell’aldilà. Tra questi spiccano un sarcofago massiccio, una maschera funeraria di circa undici chili di oro e diversi carri cerimoniali. Il clima arido del deserto protegge il metallo giallo, che conserva ancora oggi un bagliore sorprendente.
Oltre 110 chili di oro puro e un valore inestimabile
I documenti di catalogazione parlano di oltre centodieci chili di metallo prezioso sotto forma di collane, amuleti, diademi e altri oggetti rituali destinati esclusivamente all’élite faraonica. Considerando le quotazioni attuali dell’oro, il solo peso del materiale supererebbe i novanta milioni di dollari, ma l’importanza culturale rende qualunque stima economica puramente indicativa.
Simbolismo e magnificenza di un giovane faraone
Ogni pezzo racchiude significati religiosi legati alla rinascita e alla protezione del sovrano nell’oltretomba.Troni, pugnali e perfino corone miniaturizzate raccontano la storia di un regno breve ma ammantato di leggenda. La ricchezza del corredo funebre continua a offrire spunti di studio, rivelando dettagli sull’arte, la tecnologia e la vita quotidiana dell’antico Egitto.












