
Monte Cucco, il respiro profondo delle faggete
Il viaggio prende avvio sulle pendici di Monte Cucco, dove l’altitudine accarezza i 1566 metri e il bosco di faggi regala ombra fragrante anche in piena estate. I sentieri si insinuano tra radure e rocce, conducendo alle celebri Grotte del Cucco, un labirinto sotterraneo punteggiato da stalattiti e stalagmiti che scintillano sotto le luci soffuse. In questi ambienti la temperatura resta costante attorno ai 6 °C, un refrigerio naturale che invita a rallentare il passo e ad ascoltare il crepitio dell’acqua nelle cavità più nascoste.
Scheggia e Pascelupo, l’eco di un’abbazia millenaria
Scendendo dalle vette, la strada si addentra verso Scheggia e Pascelupo, minuscolo scrigno incastonato fra vallate verdissime. Qui, l’Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli si erge solitaria, racchiudendo un silenzio quasi sacrale che dialoga con il fruscio delle fronde. Le pietre,levigate dal tempo,raccontano di pellegrini medievali e di monaci che univano preghiera e coltivazione della terra.
Costacciaro e Sigillo, finestre aperte su vallate senza rumore
Poco oltre appaiono Costacciaro e Sigillo, paesi discreti dove gli archi in pietra e i portali scolpiti compongono un mosaico di architettura duecentesca. Passeggiando tra vicoli ombreggiati, gli sguardi si aprono su vallate silenziose che, al tramonto, si colorano di toni ramati. L’aria resta tersa,quasi immobile,ed è facile percepire il profumo della ginestra che invade i muretti a secco.
Fossato di Vico,le “Rughe” che narrano il Medioevo
L’itinerario prosegue verso Fossato di Vico,borgo fortificato dove le antiche vie coperte,chiamate “rughe”,intrecciano archi gotici e pietre rosate. Sotto queste volte l’ombra si fa palpabile e il viaggiatore sente di varcare soglie temporali: il Duecento sembra non essere mai finito.
Gualdo Tadino, quando la ceramica brilla nella fortezza
Su un’altura non distante, Gualdo Tadino offre la visione possente della Rocca Flea, fortezza in pietra che domina tetti e campanili. all’interno delle sue sale, la tradizione delle ceramiche locali continua a risplendere in smalti turchesi e disegni floreali. Poco sopra la città, il pianoro di Valsorda a 1005 metri regala un’aria frizzante che porta lontano l’afa estiva.
Valfabbrica,il cammino che attraversa la quiete
Proseguendo verso sud appare Valfabbrica,un paese attraversato dal Cammino di Francesco. Le sue valli verdeggianti, gli orti ordinati e i campanili dalle linee sobrie chiedono di essere vissuti con passo lento, quasi in punta di piedi. lontano da clamori, il villaggio offre un senso di pace rurale che rigenera.
Gubbio, reliquia di pietra sospesa nel tempo
Solo alla fine si giunge a Gubbio, antico centro che pare impresso su un altare di pietra. Una funivia panoramica conduce al Monte Ingino, dove la basilica di sant’Ubaldo custodisce i celebri Ceri. Dall’alto, la vista abbraccia palazzo dei Consoli, piazza Grande, il palazzo Ducale e la Fontana del bargello con la sua leggendaria “patente da matto”.Il teatro romano e la chiesa di San Francesco completano il quadro di una città che ha preferito il silenzio alla modernità frenetica.
Tra queste strade e queste montagne, l’estate si trasforma in un soffio gentile che accompagna ogni passo senza mai soffocare.












