
Il fascino di Alfa Romeo non si esaurisce, ma per sopravvivere in Europa il marchio accetta la sfida dell’elettrificazione. Il numero uno dell’azienda, Santo Ficili, ribadisce che le future sportive con il simbolo del Quadrifoglio potranno mantenere un propulsore a benzina oppure adottare la trazione elettrica. «Il mio sogno è far vivere il Quadrifoglio per sempre; può essere elettrico, certo, ma anche termico», dichiara il manager.
Il ruolo di Giulia e Stelvio
Le prossime generazioni di Giulia e Stelvio nasceranno su una piattaforma comune a tutto il gruppo Stellantis, pur conservando l’identità stilistica che ha reso celebre il marchio italiano. Ogni variante presenterà una declinazione Quadrifoglio, proposta sia con batterie sia con motori convenzionali. Il design resta centrale: «L’estetica deve dialogare con i modelli che lanceremo», sottolinea Ficili.
Identità italiana,rosso e sport
secondo il dirigente,il segreto è sintetizzare tre elementi: «Italiano,rosso,sportivo». Chi osserverà la carrozzeria dovrà riconoscere all’istante una Alfa, mentre chi guiderà dovrà percepire immediatamente la perfetta armonia fra sospensioni, sterzo, assorbimento e impianto di scarico.
Mercato e sfide commerciali
Modelli come Tonale avrebbero dovuto far crescere le immatricolazioni, ma gli obiettivi non sono stati pienamente centrati. Ora le speranze si concentrano sulla nuova Junior, descritta da Ficili come «un ponte tra i giovanissimi e gli alfisti di lunga data». Il marchio non vanta le dimensioni di colossi come BMW, tuttavia possiede un carisma unico che può essere valorizzato con prodotti mirati.
Sinergie con Maserati e one-off da sogno
L’esclusiva 33 Stradale incarna la strategia di sfruttare le competenze interne a Stellantis: molto del suo DNA è condiviso con Maserati, ma il risultato rimane profondamente Alfa Romeo. Ficili ammette che sinergie analoghe potranno generare nuove sportive ispirate al passato glorioso,citando la storia di 8C,6C e 4C. alcuni spunti stilistici della supercar potranno filtrare nelle vetture di serie, pur senza rinunciare alla necessaria redditività.
Le priorità dei prossimi anni
Il top management preferisce concentrarsi su modelli di volume prima di avventurarsi in coupé o spider di nicchia. «Nei segmenti più compatti c’è spazio, ma non è la priorità; ora servono auto che sostengano il marchio», afferma Ficili. Dopo aver raggiunto la stabilità, il marchio potrà tornare a esplorare con coraggio il lato più passionale della propria storia.












