
Le temperature di Agosto spesso superano i 30 °C,e molte famiglie desiderano un rimedio che non implichi costosi impianti di climatizzazione.L’aria condizionata resta la scelta più diffusa, ma installazione e gestione incidono sui bilanci domestici.ecco perché un numero crescente di persone opta per soluzioni più economiche, in particolare l’utilizzo di ventilatori, pur consapevoli che il semplice movimento dell’aria non basta a dissipare davvero il calore, soprattutto durante le notti afose.
Soluzioni a costo zero per combattere il caldo notturno
L’architetto Rogel sottolinea che i ventilatori, da soli, spostano l’aria ma non la raffreddano. Per ottenere un vero sollievo consiglia di inserire l’umidità nel microclima domestico. L’evaporazione, infatti, sottrae calore all’ambiente circostante e produce una piacevole sensazione di freschezza.
Umidificare la stanza con un semplice vaporizzatore
Prima di coricarsi, spiega rogel, è sufficiente nebulizzare leggermente acqua sulle pareti e sui tessuti presenti nella camera. L’acqua evapora gradualmente, assorbe calore e abbassa la temperatura percepita senza alcun costo aggiuntivo.
Asciugamano bagnato dietro al ventilatore
Un’altra strategia prevede di inumidire un asciugamano, strizzarlo e collocarlo immediatamente dietro le pale del ventilatore in funzione. Durante l’evaporazione, l’aria che attraversa il tessuto umido si rinfresca; il flusso che ne deriva viene poi proiettato verso chi riposa, replicando in piccolo il meccanismo dei ventilatori dotati di serbatoio d’acqua.
Ventilatore alla finestra per catturare l’aria più fresca
Quando la temperatura esterna scende,solitamente dopo il tramonto,l’architetto raccomanda di posizionare l’apparecchio sul davanzale rivolto verso l’interno. Il dispositivo aspira l’aria più mite proveniente dall’esterno e la convoglia all’interno della stanza, favorendo un abbassamento dei gradi percepiti senza spese aggiuntive. «Non è un climatizzatore, ma in questo clima ogni grado fa la differenza e, soprattutto, questa soluzione è gratuita», conclude Rogel.












