
avere un albero da frutto dietro l’abitazione regala non soltanto un’ombra indispensabile durante l’estate, ma introduce anche colore e profumo nello spazio verde. Il mango, originario dell’area compresa tra India nord-occidentale e Birmania settentrionale, oggi prospera in ogni zona tropicale e subtropicale, con il Messico in prima linea nell’esportazione.
Da seme a pianta: i primi gesti essenziali
Coltivare un mango nella propria proprietà è possibile partendo da seme, innesto o piantina trapiantata.Perfino il nocciolo di un frutto acquistato al supermercato può diventare il protagonista di un nuovo albero.
La scelta del frutto e l’estrazione del nocciolo
Occorre selezionare un esemplare maturo, compatto e privo di ammaccature. Dopo aver gustato la polpa,si ripulisce la parte fibrosa e si incide con delicatezza il guscio duro,così da liberare il seme vero e proprio.
La germinazione passo dopo passo
Il seme va avvolto in carta assorbente inumidita, quindi inserito in un sacchetto di plastica forato che mantenga l’aria in circolo.Tenuto in un ambiente caldo, dopo pochi giorni compare la radichetta. Una volta che la piantina raggiunge circa 15-20 centimetri, con alcune foglioline ben formate, si potrà spostarla in un piccolo contenitore con substrato soffice.
Dal vaso al terreno: il trapianto definitivo
Quando l’apparato radicale riempie il vaso,arriva il momento di trasferire il giovane albero in giardino. Il terreno dev’essere leggero, ben drenato e costantemente umido ma mai impregnato. Durante la prima settimana la posizione ideale offre mezz’ombra e riparo dai venti; successivamente l’esposizione al sole pieno favorisce vigore e crescita rapida.
L’esposizione alla luce e la protezione dal vento
In spazi particolarmente esposti alle brezze, una barriera di siepi o teli frangivento limita la disidratazione fogliare. La luce diretta resta comunque fondamentale, perché garantisce frutti dolci e ben colorati.
Curiosità sulle origini e sulla varietà dei frutti
Chi coltiva un mango partendo dal nocciolo di un frutto consumato in cucina deve ricordare che l’albero risultante potrebbe produrre manghi diversi da quelli di partenza, poiché la maggior parte dei prodotti in vendita proviene da piante innestate.












