
“In piedi, entra la Corte. Sta per essere emesso il verdetto definitivo”: con questa battuta si chiude il set della terza – e ultima – tornata di episodi de La legge di Lidia Poët, sei capitoli che suggellano la storia della prima donna ammessa all’Ordine degli avvocati in Italia. L’atmosfera sul set non perde intensità: Lidia appare ancora più irruenta, passionale e affilata. A restituirle anima e corpo torna Matilda De Angelis, mentre la produzione è sempre firmata Groenlandia, parte del gruppo Banijay, con Matteo Rovere al timone creativo e la creatività di Guido Iuculano e Davide Orsini.
Cast principale confermato e nuovi volti
accanto alla protagonista rivediamo Eduardo Scarpetta nel ruolo del giornalista Jacopo Barberis, Pier Luigi Pasino che incarna Enrico Poët, Sara Lazzaro, e Gianmarco Saurino nei panni del procuratore Fourneau. L’universo narrativo si amplia con l’arrivo di Liliana Bottone, chiamata a interpretare Grazia Fontana, e con Ninni Bruschetta, volto del procuratore del Re Cantamessa. Dietro la macchina da presa tornano Letizia Lamartire e Pippo Mezzapesa; si unisce a loro Jacopo Bonvicini.
Ambientazione storica e intrecci narrativi
Aprile 1887. Enrico, divenuto deputato, viaggia di continuo tra Roma e Torino insieme a Teresa e porta la proposta di legge che porta il nome di Lidia in commissione parlamentare. Lei, impaziente, decide di fidarsi del fratello pur continuando a frequentare il procuratore Fourneau. Il magistrato, appena promosso in Corte d’Assise, affronta l’accusa di omicidio contro una donna rea di aver ucciso il marito. L’imputata, però, è proprio l’amica più intima di Lidia, Grazia Fontana, e il processo infiamma l’opinione pubblica e i rapporti personali. Nel frattempo Jacopo rientra a Torino con la nuova compagna ma, attratto dal clamore mediatico, decide di restare per seguire il dibattimento che segna l’epoca.
Domande cruciali e tematiche al centro
Dimostrare che una moglie maltrattata ha ucciso per legittima difesa rappresenta una sfida monumentale: Lidia deve persuadere una giuria composta esclusivamente da uomini ad assolvere Grazia perché la vera colpa risiede nella violenza subita. Sul fronte dei sentimenti, la protagonista si chiede se Fourneau sia davvero l’uomo giusto o se abbia finalmente il coraggio di vivere ciò che ha sempre negato con Jacopo. È possibile riequilibrare il rapporto tra i sessi nonostante gli ostacoli politici e sociali? La terza stagione riaccende quella speranza che da sempre anima Lidia Poët.











