Il consiglio del nutrizionista: non è solo questione di deficit calorico
«Si crede che l’allenamento debba soltanto aumentare il dispendio energetico per creare il famoso deficit calorico e ottenere la perdita di peso» spiega il dottor Marco Ciambotta, nutrizionista con un dottorato in biologia evoluzionistica e ideatore del Piano Nutrizionale. L’esperto sottolinea che una visione così semplificata finisce per ridurre i benefici dell’attività fisica e,in certi casi,può perfino ostacolare la forma fisica. Da una parte, chi vuole bruciare quante più calorie possibile tende a esagerare con le sessioni, senza rispettare i tempi fisiologici di recupero; dall’altra, spesso ci si limita a lavori a bassa intensità definiti “bruciagrassi”, trascurando aspetti fondamentali per migliorare la composizione corporea.
Alta intensità e resistenza: la vera chiave per un corpo tonico
Rincorrere unicamente la riduzione della quota lipidica porta sì a un fisico più asciutto, ma contemporaneamente può provocare perdita di tono, aumento dello stress ossidativo e un livello maggiore di infiammazione tissutale.Secondo il dottor Ciambotta, un corretto programma di movimento, abbinato a un piano alimentare adeguato, deve non solo fare scendere l’ago della bilancia, ma anche incrementare la percentuale di massa muscolare e favorire una equilibrata distribuzione dei liquidi corporei. Qui entrano in gioco i lavori ad alta intensità e contro-resistenza, eseguiti con sovraccarichi o a corpo libero: durante queste sessioni si consumano i carboidrati immagazzinati come glicogeno nei muscoli, si sostiene un reale miglioramento della forma fisica e si combatte la ritenzione idrica. In altre parole, l’obiettivo diventa «non allenarsi per dimagrire, ma dimagrire allenandosi».
Il pasto post-workout: perché i carboidrati non vanno demonizzati
Impostare un training che attinge in larga parte ai depositi di glicogeno non significa cancellare i carboidrati dalla tavola, anzi.Nel momento in cui l’esercizio termina,le fibre muscolari risultano “affamate” di glucidi: questi nutrienti,infatti,vengono indirizzati prevalentemente verso le cellule muscolari,dove ripristinano le scorte energetiche invece di trasformarsi in grasso. Il suggerimento del dottor Ciambotta è di inserire sempre una porzione di carboidrati nel pasto successivo all’allenamento, preferendo le versioni integrali di riso, farro, orzo, miglio o grano saraceno.
Allenamento intelligente, nutrizione mirata: la sinergia che funziona
Stimolare il metabolismo dei carboidrati attraverso l’alta intensità, rispettare i tempi di recupero e fornire al corpo i nutrienti giusti subito dopo l’impegno fisico crea una sinergia che ridefinisce la composizione corporea. in questo modo si conserva la massa magra, si limita la ritenzione idrica e si ottiene un dimagrimento più armonioso e duraturo.












