
L’IMU, acronimo di Imposta Municipale Unica, grava su chi possiede fabbricati, aree edificabili o terreni agricoli in Italia.Rimane esclusa l’abitazione principale, tranne nel caso in cui rientri nelle categorie catastali A1, A8 o A9, considerate di “pregio”. L’entità del tributo si ricava partendo dalla rendita catastale rivalutata del 5%, alla quale si applica un coefficiente determinato dalla tipologia dell’immobile; su quel prodotto si inserisce poi l’aliquota stabilita ogni anno dal Comune.
Le due tappe di metà anno
A partire dal 2026, chi detiene immobili dovrà fronteggiare due adempimenti concentrati nello stesso mese. Il 16 giugno resta la data entro la quale si effettua il versamento della prima rata o,se si preferisce,dell’intero importo in un’unica soluzione. Il 30 giugno,invece,scade la presentazione della Dichiarazione IMU,riservata a coloro che abbiano registrato modifiche rilevanti sul proprio patrimonio nel corso dell’anno precedente. Questa coincidenza temporale cade spesso nello stesso periodo in cui molti lavoratori percepiscono la quattordicesima, rendendo più pesante il carico fiscale di alcune famiglie.
Come calcolare l’importo dovuto
La procedura inizia con la verifica della rendita catastale riportata in visura, valore che va maggiorato del 5%. Il risultato si moltiplica per il coefficiente che varia a seconda della destinazione d’uso: abitazioni, uffici, negozi oppure magazzini seguono tabelle differenti. Il prodotto finale viene poi moltiplicato per l’aliquota fissata dal Comune competente. Chi preferisce saldare subito può farlo interamente il 16 giugno; altrimenti sceglie la soluzione in due tranche, con saldo a dicembre. Se la scadenza cade in un giorno festivo, il termine slitta al primo giorno lavorativo successivo.
Quando serve la dichiarazione IMU
L’obbligo scatta in presenza di mutamenti significativi. Rientrano nel novero gli immobili diventati inagibili o inutilizzabili, quelli riconosciuti di interesse storico-artistico o assoggettati a riduzioni deliberate dal Comune. Anche la variazione di quota di possesso o la trasformazione da terreno agricolo ad area edificabile comportano la necessità di segnalare la novità entro il 30 giugno dell’anno successivo.
Modalità di invio e pagamento
Il versamento si effettua con il modello F24 tramite sportelli bancari, uffici postali oppure i servizi di home banking.La dichiarazione può essere consegnata a mano all’ufficio tributi, inoltrata con posta raccomandata, spedita via PEC o trasmessa attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate da professionisti abilitati. In ogni caso fa fede la data di ricezione da parte dell’ente.












