
Il fascino senza tempo dei solchi
Un giradischi in movimento, la puntina che scivola sui solchi e, all’improvviso, il mondo si riempie di suoni e colori.È questa l’esperienza al centro di “Vinili imperdibili. 100 dischi che hanno fatto la storia”, il volume illustrato di Luigi Lozzi pubblicato da Rizzoli (224 pagine, 30,00 euro). Nel libro si esplorano cento album che hanno inciso non solo la scena musicale,ma anche l’immaginario visivo di intere generazioni.
Copertine entrate nell’immaginario collettivo
dalla fotografia in bianco e nero di Horses di Patti Smith, che il 10 novembre celebra mezzo secolo di vita, all’artwork di Never Mind dei Nirvana, passando per l’energia di London Calling dei Clash e l’inconfondibile giacca rossa di Thriller di Michael Jackson, ogni copertina diventa un manifesto visivo di un’epoca. Lozzi mostra come queste immagini siano diventate icone capaci di parlare anche a chi non ha mai posato il disco sul piatto.
Un’arte visiva che racconta rivoluzioni culturali
Negli anni Cinquanta il vinile si impose come un’esperienza sensoriale totale, unendo musica e grafica in un solo oggetto. Le note di Kind of Blue di Miles Davis, la zip apribile di Sticky Fingers dei Rolling Stones, il profilo androgino di Heroes di David Bowie e la foto sfocata di Definately Maybe degli Oasis diventano tasselli di un mosaico in cui si intrecciano ribellione, sperimentazione e design.
L’autore tra cinema, musica e Irlanda
Luigi Lozzi, collezionista appassionato, affianca all’amore per i vinili la sua dedizione per il cinema e per l’Irlanda. Le sue preferenze musicali spaziano da Nina Simone a Van Morrison,da Otis Redding a Omara Portuondo. Sul grande schermo predilige i “beautiful loser” di Sam Peckinpah e i ritmi narrativi di Billy Wilder e Blake Edwards. Da quindici anni porta il linguaggio cinematografico nelle scuole e nelle biblioteche,promuovendo la settima arte come forma d’espressione essenziale.
Un volume da collezione per riscoprire la cultura del vinile
La pubblicazione si propone come un regalo perfetto per le festività, offrendo una rassegna dettagliata di dischi che hanno trasformato la loro ”coperta” in opera d’arte. Ogni pagina invita a riscoprire l’emozione di sfogliare un album grande quanto un 33 giri, annusare l’odore del cartoncino, osservare i dettagli tipografici e lasciarsi guidare dallo storytelling visivo che avvolge le tracce incise.
Cent’anni di rivoluzioni in cento dischi
Il percorso tracciato da Lozzi è una cronologia di rivoluzioni culturali: la nascita del rock ‘n’ roll, l’esplosione del punk, l’ascesa del grunge, fino all’era delle superstar pop. Ogni selezione è accompagnata da aneddoti che svelano come la scelta di un font, di un colore o di un semplice scatto possa ridefinire la percezione di un brano, trasformando un disco in un simbolo generazionale.
Tra le pieghe del vinile, un legame profondo con la cultura musicale
Sfogliando le pagine, si percepisce il desiderio di recuperare quel rapporto intimo con la musica che il digitale, spesso, rende impersonale. Il vinile resta un ponte tangibile con la storia, un oggetto che racchiude memoria, creatività e identità sonora.H2 Un invito a mettere la puntina sui solchi
“Vinili imperdibili” non si limita a elencare capolavori: suggerisce di tornare al gesto fisico di far calare la puntina, di ascoltare il fruscio iniziale, di lasciarsi sorprendere dalla qualità calda e avvolgente del suono analogico. Luigi Lozzi accompagna il lettore in un itinerario che attraversa decenni,stili e continenti,dimostrando che il vinile è ancora oggi una porta d’accesso privilegiata a un universo dove musica e arte visiva si fondono indissolubilmente.












