
Il nuovo atto di vendita
Lo storico stadio di San Siro cambia proprietario. Questa mattina è stato sottoscritto il rogito che trasferisce l’impianto e le aree circostanti nelle mani di Inter e Milan. L’accordo prevede un esborso di 197 milioni di euro a favore del Comune di Milano, somma deliberata in precedenza dal Consiglio comunale.
I dettagli economici
Il trasferimento include non solo l’arena sportiva, ma anche i terreni limitrofi destinati a futuri sviluppi. Con la firma, le due società calcistiche acquisiscono il controllo completo dell’asset immobiliare, ponendo fine alla gestione pubblica iniziata negli anni Trenta. La cessione rientra in un più ampio piano di valorizzazione patrimoniale del Comune.
L’indagine della procura
Parallelamente al passaggio di proprietà, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo per turbativa d’asta. L’inchiesta prende in esame le modalità con cui è stato condotto il bando, ipotizzando irregolarità che avrebbero potuto limitare la concorrenza.
Le audizioni dei magistrati
Questa mattina i pm Paolo Filippini, Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi hanno ascoltato Claudio Trotta, promoter musicale tra i fondatori del comitato Sì Meazza. In una lettera indirizzata al sindaco, Trotta aveva segnalato l’intenzione, condivisa con altri operatori dello spettacolo dal vivo, di presentare una proposta alternativa per l’impianto. Secondo il suo racconto, le tempistiche fissate dal bando avrebbero impedito di formalizzare l’offerta.
Prospettive e scenari
Mentre le squadre pianificano il futuro di San Siro, l’inchiesta prosegue per chiarire se le condizioni di partecipazione siano state davvero penalizzanti per eventuali altri investitori interessati allo stadio.












