
Un 1933 tra amore e tensione politica
La nuova stagione de Il commissario Ricciardi approda su Rai 1 dal 10 novembre, articolandosi in quattro prime serate. La trama si muove nella Napoli del 1933, proprio mentre in Germania il neoeletto Adolf Hitler consolida il potere e l’alleanza con l’Italia inizia a prendere forma. In questo contesto il protagonista, pur rimanendo fedele al suo metodo investigativo basato sull’ascolto dell’ultimo pensiero delle vittime, si trova a fronteggiare i servizi segreti del regime, mantenendo un’anima profondamente antifascista.
Il volto di Ricciardi si illumina
Per la prima volta, il burbero commissario mostrerà un sorriso genuino.La corazza che lo ha protetto fino a ora cade, specialmente sul fronte sentimentale, e l’uomo si concede il lusso di essere felice.
Le parole di Lino Guanciale
Durante la presentazione negli studi di Piazzale Clodio a Roma, l’attore ha spiegato che inseguire l’evoluzione del suo personaggio è stata la sfida più intrigante. Ha confidato di aver atteso con impazienza questa terza stagione,poiché include una delle sequenze più intense dell’intera saga nata dalla penna di Maurizio De Giovanni.
Il cast e i nuovi equilibri
Accanto a Lino Guanciale tornano Antonio Milo, Enrico Ianniello, Serena Iansiti, Maria Vera Ratti, Mario Pirrello, Fabrizia Sacchi, Adriano Falivene e Marco Palvetti. Il regista Gianpaolo Tescari ha sottolineato l’intreccio tra la crescita sentimentale di Ricciardi e Enrica e la battaglia contro l’apparato spionistico del regime.
Guanciale oltre Ricciardi
Il periodo si presenta prolifico per l’interprete abruzzese.
Dalla caccia a Messina Denaro alle libere Donne
Guanciale sarà presto sul piccolo schermo ne “L’invisibile“, dove veste i panni del colonnello del Ros dei Carabinieri Lucio Arcidiacono, impegnato nell’operazione che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro.Successivamente interpreterà lo psichiatra Mario Tobino nella serie “Le Libere Donne“, sempre per Rai 1.
L’incontro con Carlo Verdone
Ricordando il set di “Scuola di seduzione”, l’attore ha definito “straordinario” il confronto con Carlo Verdone, figura che considera da sempre un modello artistico.












