
Verso la sfida di Champions: l’ordine è fare punti
La trasferta al Velodrome arriva dopo lo scivolone di Udine e una serie di otto pareggi in tredici gare ufficiali. In champions league la formazione bergamasca conta una sola vittoria, quella di settembre contro il Bruges, mentre in campionato ha superato soltanto Torino e Lecce nello stesso mese. La partita con il Marsiglia diventa così un passaggio obbligato per ritrovare il passo giusto, pur non essendo considerata già decisiva.
Juric respinge le voci di addio
L’allenatore Ivan Juric mantiene il presente indicativo parlando con serenità del proprio futuro sulla panchina della Dea.Sostiene di vivere tranquillo, ricordando che con il presidente Antonio Percassi il confronto è quotidiano e sereno. Il tecnico ribadisce che il progetto si basa su sei o sette elementi da far crescere in prospettiva, in un contesto societario definito ideale per lavorare. A chi insinua malizia, risponde che si sta creando un caso che non esiste, poiché la squadra finora scende in campo con aggressività e produce gioco come richiesto.
Nuove idee tattiche contro il Marsiglia di De Zerbi
Juric annuncia la possibile difesa a quattro per contrastare la formazione guidata da Roberto De Zerbi, rimasta quasi irriconoscibile rispetto alla semifinale di Europa League di un anno fa, quando in panchina c’era Gian Piero Gasperini. Tra i titolari odierni, l’unico vero superstite insieme ad Aubameyang è Balerdi. Il tecnico croato mette in guardia i suoi: i francesi uniscono talento, tecnica e velocità, caratteristiche che obbligano a preparare contromisure specifiche.
Sui singoli tra certezze e giovani sorprese
Senza svelare l’undici iniziale, Juric riconosce che Ahanor e Bernasconi hanno già dimostrato di poter competere e potrebbero partire dal primo minuto. De Roon invece non è ancora al cento per cento.Grande fiducia riposta in Mario Pasalic, capace di interpretare con efficacia il ruolo di mediano e quello di trequartista. Juric ricorda l’ottima prova del connazionale contro il Milan, quando annullava Modric e si inseriva con puntualità, mentre a Udine la resa non è stata altrettanto brillante.
Pasalic guida la reazione del gruppo
Lo stesso Pasalic conferma che nello spogliatoio non alberga alcuna preoccupazione. Ammette gli errori commessi in Friuli, ma ribadisce la determinazione a rialzarsi immediatamente. Il centrocampista spiega come in molte delle otto gare pareggiate la squadra avrebbe meritato di più, sottolineando però che senza gol non si vince. Chiude lodando la dedizione di Juric, sia sul piano tattico sia sul piano umano, sicuro che l’Atalanta sappia storicamente reagire nei momenti difficili.
le gradinate del Velodrome saranno gremite da 453 sostenitori nerazzurri,decisamente meno dei tremila presenti nella semifinale europea dello scorso maggio. Tuttavia il messaggio è chiaro: la spedizione in Francia rappresenta un’altra opportunità per rilanciare la stagione e zittire ogni malizia sul percorso della Dea.












