
Un incontro diplomatico e culturale sulla Senna
Ventisei ambasciatrici e ambasciatori degli Stati membri dell’Unione Europea, affiancati da figure istituzionali, politiche e intellettuali, si ritrovano alla Bibliothèque Nationale de France sul quai François-Mauriac. L’appuntamento inaugura la nuova stagione del museo della BnF, battezzata “Europes en partage”. Fin dall’apertura, l’Europa è stata al centro delle collezioni della biblioteca; lo ricorda il presidente Gilles Pécout, evocando il sogno di Victor Hugo di trasformare l’edificio in quella che definì “la Biblioteca degli Stati Uniti d’Europa”.
Ventisette opere tra medioevo e contemporaneità
Nei favolosi ambienti della galleria del cardinale Giulio Mazzarino, raro esempio di architettura barocca in Francia, e nella celebre Salle Ovale, trovano posto ventisette capolavori provenienti da ciascun Paese dell’Unione. Il percorso espositivo abbraccia un arco cronologico che va dal Medioevo ai nostri giorni, offrendo al pubblico un itinerario visivo attraverso la storia culturale del continente.
Il manoscritto di Victor Hugo per la Francia
Tra i tesori selezionati spicca il manoscritto originale di Notre-Dame de Paris, presentato come simbolo del contributo francese alla rassegna. Il documento autografo attira l’attenzione non solo per il valore letterario, ma anche perché testimonia il legame profondo tra la nazione e la propria memoria culturale.
Il contributo italiano: la Passio Mauricii
Per rappresentare l’Italia è stato scelto “La Passio Mauricii et sociorum ejus”, codice miniato commissionato dal condottiero veneziano Jacopo Antonio Marcello come dono per Giovanni Cossa. Le miniature di maggiori dimensioni vengono attribuite a Jacopo Bellini o, secondo altri studiosi, a Giovanni Bellini, offrendo un’ulteriore traccia del dialogo artistico tra Venezia e il resto d’Europa nel Quattrocento.
Un luogo simbolo dell’identità europea
Il ciclo “Europes en partage” rimane visitabile fino al 6 settembre 2026 negli spazi restaurati del complesso Richelieu, riaperto al pubblico nel 2022 dopo un profondo intervento di recupero. La biblioteca intende così riaffermare la propria vocazione di grande depositaria del patrimonio documentario europeo, in un’epoca segnata da profonde trasformazioni digitali e dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale.












