
L’incontro tra invenzione umana e algoritmi
A fine ottobre, sugli schermi del Tokyo Film Festival, l’aria era vibrante di novità. L’evento ha ospitato, in contemporanea, il Kling AI Nextgen Creative Contest, vetrina internazionale che mette fianco a fianco il genio umano e la potenza di calcolo delle reti neurali. Migliaia di spettatori hanno visto per la prima volta alcuni cortometraggi che sperimentano questa sinergia.
Il concorso kling ai nextgen creative contest
La piattaforma creativa di Kuaishou Technology ha lanciato il concorso a inizio settembre con un montepremi di 42.000 dollari. In poche settimane sono arrivate più di 4.600 candidature provenienti da 122 Paesi, chiaro segnale di quanto la ricerca di nuove grammatiche visive sia ormai globale. La partecipazione al festival nipponico ha fornito ai filmmaker un’occasione concreta di confronto con produttori, distributori e professionisti del grande schermo.
“Alzheimer” conquista il gran premio
Il riconoscimento principale è andato a “Alzheimer”, realizzato dai registi cinesi Cao Yizhe e wei zheng. L’opera, ispirata a esperienze familiari personali, esplora in stile pittorico a olio l’universo interiore di un anziano colpito da demenza. Il film, proiettato in anteprima su grande schermo, ha commosso la platea e lanciato un forte invito all’empatia collettiva.
Verso un modello collaborativo ai + creatori
Molti finalisti provengono dal cinema tradizionale e hanno combinato tecniche classiche con strumenti generativi di ultima generazione. Il premio Oscar e Bafta Tim Yip, intervenuto al panel Filmmaking Reimagined, ha rimarcato l’”evoluzione esponenziale” della tecnologia. Durante la proiezione di Tokyo, Zeng Yushen, responsabile Operazioni di kling AI, ha descritto l’odierno flusso di lavoro come un ibrido in cui le macchine liberano i professionisti dalle fasi più ripetitive, permettendo loro di concentrarsi su storytelling visivo, concept e intensità emotiva.
Lanciata a giugno 2023, kling AI conta già oltre 45 milioni di creatori e ha generato più di 200 milioni di video e 400 milioni di immagini. Il settore cinematografico guarda a questa frontiera con pari curiosità e cautela, nella ricerca di un equilibrio condiviso tra racconto e innovazione tecnologica.












