
Rapine clamorose tornano a scuotere la Francia
In questi mesi Francia assiste a una sequenza di furti tanto rapidi quanto spettacolari. Dopo le tabacchiere sottratte al Musée Cognacq-Jay di parigi e i manufatti cinesi spariti dal museo di Limoges, il recente blitz al Louvre colpisce per la sfacciata velocità: appena sette minuti, in pieno giorno, per far sparire i gioielli appartenuti a Napoleone.Sette minuti di audacia nelle sale del Louvre
Il fatto che un colpo simile avvenga nel cuore del museo più visitato del mondo lascia senza parole. Tra i corridoi gremiti di turisti,l’azione fulminea ricorda più la sceneggiatura di un film che la cronaca. Nessuno parla di allarmi disinnescati; eppure, in quei minuti sospesi, i ladri si muovono con precisione chirurgica.
Il punto di vista di Massimo Osanna
«Sorprende che accada al Louvre e con questa rapidità», riflette Massimo Osanna, direttore generale per i Musei del Ministero della cultura. Osanna sottolinea il vantaggio italiano nella presenza costante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, realtà che agisce non soltanto nelle indagini ma anche in fase preventiva. «Nelle situazioni più delicate, specie quando si espongono gioielli, ci rivolgiamo a loro per indicazioni mirate», precisa.
Tecnologia, sorveglianza e prevenzione
L’attenzione si concentra su due fronti. Da un lato, sistemi di videosorveglianza aggiornati: l’”occhio elettronico” è chiamato a segnalare in tempo reale qualunque anomalia.Dall’altro, un progetto congiunto con il Viminale introduce l’uso dell’intelligenza artificiale per l’analisi predittiva, così da cogliere persino l’intenzione di arrecare danno.
L’esperienza maturata al Museo archeologico nazionale di Napoli e al Parco archeologico di Pompei spinge Osanna a ripensare l’esposizione dei preziosi pompeiani. le vetrine che si stanno studiando diventano veri baluardi: vetro antisfondamento pensato perfino contro machete.L’obiettivo rimane evitare che un commando possa agire in pochi istanti, concedendo alle forze dell’ordine il tempo di intervenire. I custodi, non armati, possono fare ben poco di fronte ad azioni così organizzate, ricorda il direttore.
Depositi digitalizzati e fondi interministeriali
Il progetto interministeriale sostenuto da 70 milioni di euro include la digitalizzazione dei depositi, scrigni stracolmi di oggetti di valore. Conoscere, catalogare e monitorare ciò che è custodito significa proteggerlo. Il riferimento corre subito allo scandalo esploso nel 2023 al british Museum: centinaia di reperti archeologici sparivano dai magazzini e finivano su eBay, evento che portò alle dimissioni del direttore Hartwig Fischer.
Anche la collezione di gioielli degli Uffizi resta al sicuro in cassaforte. Ai dirigenti del Ministero della Cultura viene raccomandato di concordare ogni protocollo con i Carabinieri Tpc quando in mostra ci sono pezzi particolarmente appetibili.
la memoria corre al furto degli ori della Collezione Castellani, sottratti a Villa Giulia a Roma nella notte di Pasqua del 2013 e recuperati nel 2016. Quei gioielli, oggi, brillano dietro cristalli che non concedono margine a nuove rapine.











