
Spike lee e il caso Bad bunny al super bowl
Sul palco di Los Angeles, durante una proiezione di Highest 2 Lowest, Spike Lee si accende parlando della scelta di affidare l’intervallo del Super Bowl a Bad Bunny. Con tono sorpreso ricorda che “Porto Rico fa parte degli Stati uniti d’America, Porto Rico è America”, chiedendosi come mai la notizia abbia creato tanto clamore.
Il racconto dal palco di los angeles
Il regista di Brooklyn, due volte premiato con l’Oscar, confessa di essere stupito dalle reazioni. Mentre conversa con un ristretto gruppo di critici e musicisti dell’Academy, ironizza su chi vorrebbe un halftime show “più americano” e prende di mira i sostenitori MAGA: «Se non gradiscono, usciranno dallo stadio per poi rientrare?».
Il caos del bronx per highest 2 lowest
Parlando del suo nuovo film, Lee spiega di aver scelto la Parata portoricana nel Bronx per caricare di energia una sequenza cruciale: Denzel Washington, nei panni di un ricco produttore discografico, deve consegnare un riscatto per il rapimento del figlio di un amico. Il regista rivela di aver voluto una domenica in cui i Yankee ospitano i Socks, ma cercava ancora più movimento. Venuto a sapere della festa portoricana, telefona al maestro Eddie Palmieri e, con la sua orchestra, “riempie il Bronx di suoni e colori”, impiegando otto ciak per chiudere la scena.
L’energia di eddie palmieri
Lee ricorda l’amico musicista, scomparso a 88 anni, definendolo «una forza della natura» capace di suonare con la vitalità di un adolescente. Mima il gesto di Palmieri che stende l’intero avambraccio sui tasti del pianoforte, ridendo con nostalgia.
Un paese che dimentica la sua geografia
Il regista torna quindi sul tema di Bad Bunny: «Non voglio usare parolacce, ma accidenti, dove pensano che si trovi Porto Rico?». Prima di congedarsi, Lee cita Un anno vissuto pericolosamente di Peter Weir e avverte che l’attuale clima negli stati Uniti gli ricorda proprio quel film.
Tra risate, applausi e un accenno di salsa, il pubblico di Los Angeles saluta una serata dove cinema, musica e identità si intrecciano senza confini.











