
Un autunno fugace che apre già le porte al gelo
L’aria tiepida che fino a ottobre avvolgeva le città si è trasformata all’improvviso in un respiro pungente. Il bosco,colto alla sprovvista,ha acceso solo ora il proprio caleidoscopio di gialli e rossi,mentre sul fondovalle l’erba resta ancora verde. Questa brevissima stagione di mezzo regala un incanto intimo: camminare tra fronde che si assottigliano, ascoltare il rumore delle foglie che scricchiolano, scorgere panorami più ampi dietro rami ormai spogli. Chi parte con lo zaino in spalla,una giacca antivento e scarponi asciutti può ancora abbracciare gli ultimi raggi dorati prima che il bianco prenda il sopravvento.
Parco nazionale della sila, Calabria
La latitudine meridionale incontra quote di montagna in un mix sorprendente. Tra Camigliatello Silano, Moccone e San nicola Silvana Mansio il bosco di faggi, ontani e platani si concede l’ultimo respiro color rame. Il Treno della Sila, piccola ferrovia a scartamento ridotto, sale lentamente fino alla stazione più alta d’Europa. Chi preferisce la quiete dei sentieri può imboccare l’anello dei Caprioli da Fossiata: la traccia attraversa la valle del Cecita, dove svetta il “Patriarca della Sila“, un abete bianco millenario che sembra vegliare sul parco.
Val di Non, Trentino
fra meleti ordinati, vigneti assopiti e boschi d’abete, la valle si riposa ai piedi del Parco Naturale Adamello-brenta. Il trenino che da Trento corre verso la Val di Sole offre finestre sul paesaggio screziato. Quando la neve non ha ancora fatto chiudere la strada da Tuenno, il giro ad anello del lago di Tovel riflette sulle acque ferme tutti i toni dell’arancio e dell’oro.
foreste Casentinesi al confine tra romagna e Toscana
Questa ampia distesa di selve vetuste è considerata un tempio europeo del foliage. Dal borgo di San Benedetto in Alpe la passeggiata verso la cascata dell’Acquacheta accompagna il rumore dell’acqua che ispirò Dante. Chi invece sceglie le tappe L05 e L06 del Sentiero Italia CAI sfiora la riserva integrale di Sasso Fratino e raggiunge il Monte Penna de La Verna, balcone naturale sull’intero crinale appenninico.
Oasi Zegna, Piemonte
La Valsessera diventa un percorso di forest-therapy tra larici, abeti e betulle. La Panoramica Zegna, che inizia al Bocchetto Sessera, regala curve morbide e vedute spettacolari fino ai castagni della Brughiera nei pressi di Trivero Valdilana. Il fitto tappeto di aghi profumati rende il passo elastico e silenzioso.
I laghi del Lazio incorniciati dai Monti Cimini
I bacini vulcanici di Bracciano, Bolsena, Vico, Nemi e Albano riposano circondati da querce centenarie e castagneti che si tingono di rame intenso. Nonostante le case che punteggiano le rive, angoli selvaggi resistono tra canneti e calette nascoste, offrendo rifugi perfetti per una sosta contemplativa.
Parco naturale delle Capanne di Marcarolo e parco naturale regionale del Beigua, tra Piemonte e Liguria
Sulle alture comprese tra Genova e Ovada si estendono faggete, castagneti e boschi di roverella che profumano di terra umida. Dal valico degli Eremiti o da Capanne di Marcarolo partono mulattiere storiche, mentre ad Arenzano i tracciati del Beigua Geopark mostrano in pochi chilometri il passaggio dalla macchia mediterranea all’ambiente alpino-ligure.
Valle del Chiese, Trentino
Il paesaggio della Comunità delle Giudicarie sta perdendo l’intensa tinta verde estiva per indossare gradazioni di giallo, rosso e arancio che presto spariranno sotto un candido manto. Il lago di Roncone riflette le ultime luci oblique, la Valdaone offre torrenti limpidi e boschi di larice che si incendiano al tramonto. A fine giornata una fumante polenta di farina gialla di Storo sigilla il ricordo con il sapore deciso del mais di montagna.












